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Giangrande, un anno dopo l'attentato: "Sono vivo ma non perdono Preiti"

"Resterò in lcinica fino a luglio. Lavoreremo per tentare di recuperare lʼuso del braccio destro"

giuseppe giangrande
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Il brigadiere dei carabinieri colpito un anno fa dai colpi di pistola sparati davanti Palazzo Chigi, ha ancora una gran voglia di vivere anche se è rimasto paralizzato e ha perso del tutto l'uso di gambe e braccia. "Mi aspetto di vivere la vita. Ho voglia di viverla. Anche se in maniera diversa da prima".

Dopo una polmonite è dovuto tornare nella clinica riabilitativa di Imola dove l'assiste la figlia Martina che ha raccolto le sue dichiarazioni. Dice Giuseppe Giangrande: "Resterò qui fino a luglio. Lavoreremo per tentare di riprendere l'uso del braccio destro".

Un calvario che dura da un anno, tra speranze e miglioramenti passeggeri. Luigi Preiti, l'attentatore che gli sparò, condannato a 16 anni, gli ha inviato mesi fa un messsaggio. Il brigadiere così gli risponde oggi: "Preiti sostiene che, se potesse, si sostiuirebbe a me? Si farebbe carico della mia sofferenza? No, fa bene a stare dove sta".

Fermezza e dignità sottolineate oggi anche dall'ex Premier Letta in una lettera di vicinanza. Nonostante le sue sofferenze, dalla clinica il brigadiere ribadisce di non considerare un pazzo l'attentatore: "Le sue non sono nemmeno giustificazioni. Sicuramente lui sa il motivo per cui ha sparato. Ma noi, questo motivo, non lo sappiamo":