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Cesare Battisti vuole lo sconto (di pena)

Lʼex terrorista dei PAC, catturato in Bolivia dopo quasi 40 anni di latitanza, chiede che lʼergastolo sia commutato in una condanna a 30 anni

Cesare Battisti vuole lo sconto (di pena) - foto 1
ansa

Cesare Battisti ha chiesto di cancellare la pena del carcere a vita e di trasformarla in 30 anni.

Il suo legale, Davide Steccanella ha depositato alla Corte d'Assise d'Appello di Milano un'istanza con cui richiede, tramite un incidente di esecuzione, di applicare gli accordi di estradizione Italia-Brasile che prevedevano, appunto, una pena di 30 anni.

La particolare "esposizione mediatica" dell'arresto di Battisti, scrive il legale in una delle tre corpose memorie depositate un paio di settimane fa, "ha registrato un (a dir poco) 'straordinario' rincorrersi, il giorno stesso, di pubbliche dichiarazioni da parte di ministri dell'attuale esecutivo, che si sono espressi in termini di assoluta certezza, tanto sull'entità della pena che l'arrestato dovrà in concreto scontare, tanto sulle specifiche modalità penitenziarie". La difesa ritiene che sia "necessaria una pronuncia chiara e definitiva" sulla pena da parte dei giudici milanesi (udienza da fissare), "che questo difensore continua a ritenere essere l'unico Organo effettivamente competente".

il legale nell'istanza fa valere il fatto che l'Italia si sia impegnata con il Brasile con un accordo per rideterminare la pena di Battisti da ergastolo in 30 anni e quell'accordo, per la difesa, è l'unico titolo valido di estradizione presente. Secondo la difesa, Battisti, detenuto dal 14 gennaio nel carcere di Oristano, e' stato riportato in Italia con una consegna 'brevi manu' dalla Bolivia, senza rispettare nemmeno la procedura di espulsione. Il "funzionario boliviano", spiega la difesa, "non solo non ha atteso i tre giorni imposti dalla legge boliviana" per permettere un ricorso, ma ha anche "omesso di inviare l'espulso nel 'paese d'origine' che risultava pacificamente essere il Brasile".

E sempre secondo la difesa, non ci sono nemmeno documenti validi attestanti l'estradizione dalla Bolivia all'Italia e, dunque, l'unico titolo valido resta l'accordo Brasile-Italia. Il sostituto pg Antonio Lamanna, titolare del fascicolo, ha già dato parere negativo all'istanza del difensore