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Rifiuti, nuovo ultimatum della Ue

Governo avrà un mese per rispondere

L'Italia avrà un mese di tempo per rispondere a Bruxelles sulla gestione dei rifiuti in Campania ed evitare così il deferimento alla Corte di giustizia dell'Ue.

E' quanto prevede la decisione che la Commissione europea è intenzionata a prendere mercoledì. Fonti europee hanno confermato che tutto è pronto per l'adozione del parere motivato contro l'Italia per la mancata applicazione del piano regionale per la gestione dei rifiuti nel Napoletano.

La decisione di passare alla seconda fase della procedura d'infrazione ha già ricevuto il via libera dei capi gabinetto dei commissari europei e il 30 gennaio sarà quindi varata senza ulteriori discussioni.

Normalmente la Commisione europea, con il parere motivato, dà al Paese interessato due mesi di tempo per rispondere ai suoi rilievi. Ma nel caso dei rifiuti in Campania, i funzionari europei hanno deciso di dimezzare il tempo a disposizione dell'Italia in funzione dell'urgenza e della gravità della situazione.

Resta intanto fissato l'incontro tecnico di lunedì a Roma nel corso del quale rappresentanti delle autorità italiane ed europee faranno il punto sulla situazione e sull'applicazione delle misure prese dal governo. Bruxelles ribadirà le contestazioni già mosse a Roma lo scorso giugno e il fatto che poco o nulla è stato fatto per sanare la situazione.

Nel mirino della Commissione sono il mancato rispetto degli obblighi derivanti dalla normativa europea sui rifiuti, con particolare riferimento alla raccolta differenziata, al ciclo integrato per la loro gestione e alla sicurezza delle discariche. E a tutte le conseguenze che derivano da questa situazione per la salute dei cittadini.

La terza e ultima fase della procedura d'infrazione prevede il deferimento alla Corte di giustizia europea. Un passaggio che potrebbe avvenire nell'arco di 3-4 mesi se l'Italia non riuscirà a rispondere in maniera esaustiva ai rilievi della Commissione.