Padova: la città di Sant'Antonio si esplora in bicicletta
Dall'Orto botanico al celebre centro storico: ecco i mille volti di una città d'arte gloriosa e vivibile
Padova è famosa per essere la città dei tre “senza”: il Santo senza nome, il Prato senza erba e il Caffè senza porte.
La città è perfetta per essere vissuta su due ruote: sono oltre
150 i chilometri ciclabili
, mentre tutta la provincia vanta una fitta e articolata rete di percorsi ciclabili, quasi interamente pianeggianti, che si sviluppano lungo gli argini dei fiumi e conducono in sicurezza ai più importanti centri d'interesse turistico.Il Santo senza nome è
Sant'Antonio
: per i padovani è il Santo per antonomasia, tanto che non c'è bisogno di nominarlo per sapere di chi si tratta. Il Prato senza erba è invece, una piazza:Prato della Valle
che, fino alla fine del '700 era nient'altro che una superficie paludosa e che oggi, con una superficie di 88620 metri quadri, è la più grande piazza della città e tra le più grandi d'Italia e d'Europa. Infine il Caffè senza Porte è ilCaffè Pedrocch
i, locale storico e caffé letterario della città che fino al 1916 rimaneva aperto giorno e notte, e per questo era considerato “senza porte”.Per i padovani spostarsi in bici è comodo e naturale
: sia il centro cittadino che le zone periferiche permettono di muoversi in tranquillità e sicurezza. Pedalando per il centro storico si può ammirare la città in tutto il suo splendore: dalla celebreCappella degli Scrovegn
i, affrescata da Giotto e recentemente restaurata, allaBasilica di Sant'Antonio
, meta di numerosi pellegrinaggi, con l'attiguo Oratorio di San Giorgio, fino ad arrivare alla basilica diSanta Giustina
. Poco distante dal centro cittadino si trova uno dei simboli di Padova: il già citato Prato della Valle, circondato da corsi d'acqua e statue classicheggianti, progettato da Pietro Memmo. Poco distante anche il Palazzo della Ragione, antica sede del Governo cittadino e il Duomo con l'attiguo Battistero. Infine, non va dimenticata che Padova dal lontano 1222 è sede dell'Universitas Patavina che, aPalazzo del Bo
ospita tutt'oggi il rettorato e la Facoltà di Giurisprudenza.E se, dopo tante bellezze urbane si ha voglia di un tuffo nella natura, allora vale la pena arrivare all'
Orto Botanico
, situato a poche pedalate dalla Basilica di Sant'Antonio. Fondato nel 1545 e considerato oggiil più antico Orto universitario
del mondo che abbia mantenuto la collocazione originaria, vanta all'incirca seimila piante diverse: il visitatore durante la visita incontra numerosi alberi storici come la palma di S. Pietro, messa a dimora nel 1585, un ginkgo del 1750 e una magnolia probabilmente piantata nel 1786 e ritenuta la più antica d'Europa.Diventato
patrimonio dell'UNESCO
nel 1997 è stato recentemente ristrutturato per ridurre il più possibile l'impatto ambientale, secondo il progetto avanguardistico dell'architetto Giorgio Strapazzon: una serra di vetro lunga centodieci metri e alta diciotto ottimizza e sfrutta al massimo l'energia solare, ospitando al suo interno ben 3500 specie diverse. L'obiettivo è quello di creare un viaggio attraverso i biomi del pianeta, dalle aree tropicali alle zone subumide, da quelle temperate a quelle aride.E se tra una pedalata e l'altra si avverte il bisogno di una pausa ristoratrice, per degustare i sapori del territorio padovano ci si può fermare nella suggestiva
Trattoria al Prato
(Piazza Prato della Valle Tel. 049 662429); non può mancare una tappa allo storico Caffè Pedrocchi che per oltre un secolo è stato un prestigioso punto d'incontro frequentato da intellettuali, studenti, accademici e uomini politici. Da non perdere il celebre"Pedrocchino"
, un mix di caffè e crema alla menta, da gustare senza rigorosamente senza mescolarlo, per mantenere distinti i diversi sapori: per questo motivo viene servito senza cucchiaino.
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