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De Luigi: "Il nostro Natale è una fiaba comica"

Lʼattore presenta il nuovo film nelle sale italiane con Cristiana Capotondi e Abatantuono

Kika Press

E' nelle sale "Il peggior Natale della mia vita", il film che vede protagonista la coppia di sposini formata da Margherita (Cristiana Capotondi) e dall'imbranato Paolo (Fabio De Luigi). "Una fiaba comica con l'effetto copertina", dice De Luigi presentando il film. Ma guai a chiamarlo cinepanettone: "Il fatto che nel titolo ci sia la parola Natale non significa automaticamente questo. E' una commedia".

Dopo il record al boxoffice lo scorso anno con "La peggiore settimana della mia vita" (10 milioni di incassi), il regista Alessandro Genovesi tenta il bis con un film scritto in coppia con lo stesso De Luigi. Tante le new entry nel cast a cominciare da Diego Abatantuono, Laura Chiatti, Anna Bonaiuto, Dino Abbrescia, nei panni di un maggiordomo bizzarro e la partecipazione di Ale&Franz.

De Luigi ritiene che rispetto al precedente questa volta "siamo di fronte ad una storia più tonda e armonica con molti momenti divertenti, e anche il ritmo del racconto segue una linea costante che conduce ad una seconda parte e ad un finale che porteranno all'apice la risoluzione delle varie vicende".

Per Abatantuono capo di Giorgio e che nella storia un primo momento viene creduto morto, per colpa ovviamente di Paolo, aggiunge: "Mi è piaciuto il fatto di rimanere vivo! Questo è stato forse uno dei personaggi della mia carriera che che è riuscito a cambiarmi. Vorrei essere ottimista come lui. Fabio e Alessandro mi hanno spiegato in un colpo solo quello che Gabriele Salvatores non è riuscito a dirmi in anni. Ogni film è un viaggio e questa è una bella storia".

Cristiana Capotondi ritiene che in questo film "Fabio è stato bravissimo a tirar fuori, sia in fase di sceneggiatura sia come attore, tutto il campionario possibile di gaffe, guai e disastri. De Luigi è un attore che mi fa sempre tanto ridere, trova delle chiavi di sfrontatezza dolce, lo spettatore sta sempre dalla sua parte e in fondo anche Margherita parteggia per lui e gli perdona tutto".

Genovesi definisce il suo ultimo film "meno frammentario, più organico e maturo del precedente. Un discorso di commedia surreale che va al di là dell'attualità. Inoltre Natale è il periodo dell'anno che ci riporta all'infanzia, c'è un'atmosfera particolare. Noi volevamo scrivere una fiaba che però avesse un contenuto comico molto forte, con personaggi reali, ma che vivessero dentro un mondo di fantasia. E poi c'è un piccolo argomento sotterraneo in questa pellicola, e cioè la nascita e di conseguenza anche la morte. Non volevamo assolutamente caricare troppo questi temi, ma andare in profondità".