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A "Jazz Meeting" Bobo Stenson

Tgcom24 incontra il pianista

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Ospite questa settimana a "Jazz Meeting" un pianista che fin dagli anni settanta ha iniziato ad espandere gli orizzonti del linguaggio jazz e del piano trio, attraverso una sintesi tra le grandi tradizioni della musica afroamericana ed europea, dando origine ad un suono e una scuola di musica improvvisata.

Parliamo di Bobo Stenson che con il suo trio, completato attualmente dal contrabbassista Anders Jormin e dal batterista John Fält, si è esibito al festival Parmafrontiere davanti ad una folta platea, che poco aveva da invidiare a concerti pop o rock.

Stenson è anche uno dei pianisti di punta della prestigiosa etichetta tedesca ECM e negli anni ha lasciato il suo personale marchio in diverse registrazioni memorabili di Don Cherry, Jan Garbarek, Charles Lloyd e Tomasz Stanko.
Da circa dieci anni, con l'attuale line up, Stenson sta portando avanti un proprio percorso musicale, che in quello che resta al momento il suo più recente lavoro vale a dire "Cantando", ha conseguito piena maturità e consapevolezza.

Dell'evoluzione del trio negli anni abbiamo parlato con lo stesso musicista svedese. "L'esperienza del trio inizia per la prima volta nel '94 - ricorda Stenson -, con Jon Cristensen alla batteria e poi con Paul Motian storico batterista del trio di Bill Evans, che ci ha lasciati pochi giorni fa. Ricordandolo non posso dimenticare la grande energia di Paul che lo faceva sembrare un eterno ragazzo; poi arrivò Jon Fält che ha portato nuova linfa alla nostra formazione, raccogliendo al meglio un' "eredità" difficile".

Con gli altri due musicisti c'è grande complicità sia in studio che in concerto.
Con Anders e Jon siamo interessati ad altri generi: spesso casualmente da un base classica, emergono delle improvvisazioni che fanno nascere il brano. Non decidiamo mai prima cosa suonare, forse proprio per questo la nostra musica è in continua evoluzione. In "Cantando" c'era "Don's Kora Song" brano di Don Cherry trombettista con il quale ebbi il privilegio di suonare negli anni '70 ed influenzò molti musicisti: era molto creativo, la musica aveva un'atmosfera inconfondibile. Ho imparato molto da Don, penetrando la sua musica e cercando di capirne i segreti.

Il tuo rapporto con la ECM negli anni è sempre più solido...
Mi trovo bene ad incidere con la ECM e proprio nei giorni scorsi per questa etichetta ho registrato a Lugano il nostro nuovo disco, anche se non so dire esattamente quando uscirà. Non vorrei svelarne il contenuto, ma posso dire che anche in questo nuovo lavoro abbiamo lasciato spazio all'improvvisazione. ECM ci lascia tempo per lavorare con calma senza pressioni e pone grande cura al suono non solo comn la giusta attenzione agli strumenti, ma anche ai luoghi dove si registra. In questo caso il disco è nato nell' auditorium della Radio Svizzera a Lugano, dove avevamo inciso anche il nostro precedente album "Cantando".