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Jovanotti a San Siro batte la crisi sorridendo

Successo per la prima data sold out a Milano del "Backup Tour - Lorenzo negli stadi"

Ansa

Jovanotti ha travolto lo Stadio San Siro, dove è sbarcato per la prima volta. In scaletta 33 brani per due ore e mezzo di show, curato nei minimi dettagli dagli abiti (scelti dallo stylist Nicolò Cerioni) al mega palco con uno sviluppo di 600 metri. Unico messaggio: positività anche nella crisi economica. Momenti dance ma anche romanticismo per uno degli artisti più completi e moderni della musica italiana. Dal tour sarà tratto anche un dvd live.

"Backup Tour - Lorenzo negli stadi" non è solo una festa della musica e celebrazione di 25 anni di carriera, lo show di Lorenzo Jovanotti è anche "condivisione". Il cantautore non si risparmia mai e cerca in ogni momento di prendere per mano lo spettatore per farlo ballare ma anche pensare, riflettere ed evadere da una società dura e difficile come quella di oggi. Un po' rock 'n roll, un po' Elvis ma anche David Bowie, Jovanotti divide il suo spettacolo in cinque blocchi ricchi di note e colpi di scena.

Il concerto è stato aperto dalle note introduttive di "Django", dal film di Tarantino, ma in realtà le musiche sono quelle di "Lo chiamavano Trinità" firmate da Franco Micalizzi. Poi si attacca subito con l'allegra "Ciao Mamma" e a seguire "Megamix", "Mix", "Gimme Five" che è stata scelta da Lorenzo per cantarla per la prima volta dal vivo dopo tantissimi anni. E ancora "Non m'annoio", "Tensione evolutiva" che si snoda lungo giochi di luce hi-tech che riproducono l'alter ego del cantante. Si prosegue con "Safari", "Mezzogiorno", "La mia moto", "Serenata rap", "Questa è la mia casa" e l'intensa "Mi fido di te". Nel primo blocco il cantautore ha un look iniziale sui colori del giallo e del rosa, "un po' l'icona di questo show, è come se avesse sempre uno spotlight puntato su di sé", spiega Nicolò Cerioni.

Il secondo blocco invece si apre con un completo elegante, papillon e stivaletti dorati ad introdurre "Gente della notte", "Piove", "Tutto l'amore che ho" accompagnato da laser in tre dimensioni, "La notte dei desideri" dove la band - in un filmato proiettato su 500 mq di display a led full HD - si trasforma in enormi peluche trasportati in un mondo fanciullesco, "Ti porto via con me", "Ora", "Le tasche piene di sassi" - una delle canzoni più belle del repertorio - e "Terra degli uomini" accompagnato da un filmato che gioca sui contrasti della vita, religione e scienza e che culmina con la contrapposizione della nascita di un bambino con un anziano deceduto sul lettino d'ospedale.

Poi c'è il momento tiratissimo e San Siro si è trasformato in una discoteca sotto le stelle con "Tanto", "Io danzo", "Muoviti muoviti" e "Una tribù che balla". Non potevano mancare le canzoni romantiche e anche le più amate dai fan come "Bella" (scritta per la moglie Francesca Valiani nel 1996), "Raggio di sole", "Baciami ancora" e "A te". Infine le ultime canzoni in scaletta sono "Il più grande spettacolo dopo il Big Bang", il fischietto dell'ex arbitro Pierluigi Collina appare sul megaschermo ad introdurre "L'ombelico del mondo", "Ragazzo fortunato" e per chiudere tutto vestito d'oro Lorenzo trascina i fan con "Penso Positivo". Una sorta di mantra contro la crisi.

"E' una sfida, una provocazione, un kolossal, una festa, un gioco. - conclude Lorenzo - E' un lavoro realizzato da un gruppo di persone che non si rassegna all'aria che tira, ma che come sempre e più di sempre prova a ribaltarla attraverso quello che sa fare: uno spettacolo di cuore, tecnologia, innovazione, divertimento, allegria, ritmo, energia". E anche questa volta la scommessa dell'artista è stata vinta.