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"Jackson era paralizzato dall'ansia"

In centinaia di mail del promoter dei concerti londinesi, gli ultimi, tormentati, mesi di Michael

Ap/Lapresse

Gli ultimi giorni di vita di Michael Jackson furono tormentati da ansie e dubbi. E' quanto emerge da centinaia di messaggi scambiati all'epoca con il promoter dei concerti londinesi che Michael stava preparando e ora resi pubblici dal "Los Angeles Times". Leggendoli si trova un cantante consumato dalla paura e dalla mancanza di fiducia in se stesso.

Dando per buono quanto si legge in quei messaggi, appaiono ora più chiari alcuni episodi dell'epoca. Come la conferenza stampa in cui Michael annunciò il suo ritorno sul palco. Il cantante, arrivato con un'ora e mezza di ritardo sul previsto, era apparso assente, in grado di dire poche parole. In uno dei messaggi Randy Phillips dell'AEG (la società che organizzava i concerti) scrive al suo capo che, a poche ore dalla conferenza, "MJ è chiuso nella sua stanza, ubriaco e demoralizzato. Sto provando a scuoterlo. E' terrorizzato a morte".

Secondo il "Times" questi messaggi (oltre 250 pagine) saranno decisivi in due processi che saranno dibattuti il prossimo anno. In un uno le assicurazioni chiederanno di annullare i 17,5 milioni di dollari che l'AEG avrebbe avuto a loro dire con false dichiarazioni circa la salute di Jackson. Nell'altro gli eredi di Michael sostengono che il colosso dell'intrattenimento fece pressioni sul cantante per proseguire nel progetto dello show nonostante molti fattori provassero la sua debolezza.