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Tecnologia a scuola: si migliora, ma non troppo

Restano delle sacche di resistenza. Nel 30% dei casi il registro elettronico di classe non c'è

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ansa

La scuola italiana è sempre più digitale, ma l'avventura non appare ancora conclusa. Confrontando i dati resi noti dal Miur relativi agli ultimi due anni scolastici, si osserva come negli istituti italiani gli strumenti digitali siano più diffusi ma che, allo stesso tempo, rimangono sacche di resistenza. Ancora indigesto il registro elettronico: si usa di più dell'anno scorso, ma è ancora assente in circa 1 caso su 3. E se il 41% degli istituti ha più di 10 computer o tablet per la didattica, il 7,9% delle scuole dispone di un solo computer e il 9,8% non ha neanche uno. Grosse differenze poi a livello regionale: se l'Emilia Romagna va a 100 all'ora, la Basilicata rimane con il freno a mano tirato. Un'analisi di Skuola.net.

IN CRESCITA LE TECNOLOGIE NELLE SCUOLE – Le innovazioni digitali, introdotte con la legge di stabilità 2012, riguardano principalmente le iscrizioni online degli studenti, la pagella in formato elettronico con validità legale inviata per posta elettronica o consultabile in Rete, i registri elettronici del docente e di classe, e l'invio di comunicazioni ad alunni e famiglie. Il raffronto con l'anno 2013/14 evidenzia un generalizzato incremento delle dotazioni tecnologiche disponibili per la didattica tanto nei laboratori che nelle aule. Il portale scolastico risulta disponibile per la quasi totalità degli istituti statali (99,3%), con coperture del 100% in Molise, Sicilia, Umbria, Marche, Abruzzo. Il servizio di comunicazione online tra scuole e famiglie è attivo nel 58,3% degli istituti statali. Numeri più bassi invece per l'utilizzo di piattaforme per la condivisione di materiale didattico e per la gestione di corsi online, presenti in appena il 16,5% degli istituti statali.

PIÙ DISPOSITIVI IN USO AGLI ALUNNI – Migliora anche il rapporto tra alunni e tecnologie. I risultati della rilevazione indicano che si è passati da 8,9 alunni che utilizzano un singolo device nell'anno scolastico 2013/2014 a 7,9 alunni per il 2014/2015. Un incremento che, a livello territoriale, ha registrato i migliori risultati in Sicilia (-2,0), Lombardia (-1,6), Campania(-1,5) e Calabria (-1,3). L'aumento delle tecnologie comprende anche i dispositivi a disposizione del docente: il rapporto tra alunno e dispositivo mobile in totale (sia quelli in uso agli alunni che in uso ai docenti) è passato da 82,2 del 2013/2014 al 32,1 del 2014/2015.

IL REGISTRO ELETTRONICO NON VA GIU' - Il registro elettronico di classe risulta presente nel 69,2% dei casi, contro il 58,2% del 2013/14. Un successone, se non fosse che, a guardar bene, è ancora un istituto su 3 a non utilizzarlo. Meglio va per il registro dei professori, rilevato nel 73,6% degli istituti. Ma c'è ancora molta strada da fare perché sia presente in tutte le aule.

EMILIA ROMAGNA AL TOP, BASILICATA FLOP – L'antipatia che resiste verso il registro elettronico non è l'unico punto critico della tecnologia a scuola. A fronte di un 41,1% di istituti che a livello nazionale ha più di 10 computer o dispositivi mobili per la didattica, il 7,9% delle scuole dispone di un solo computer per la didattica e il 9,8% non ne dispone affatto. Sebbene la maggioranza degli studenti, ovvero il 62%, frequenti il 41% di scuole con più tecnologie in aula, non appare trascurabile la quota del 9,2% di studenti iscritti presso scuole in cui la didattica in aula non può fruire delle potenzialità delle tecnologie. Rimangono poi grosse differenze a livello regionale sulle dotazioni a disposizione degli studenti e dei prof. La situazione più critica è quella della Basilicata, dove un terzo delle scuole dispone al massimo di un solo dispositivo e coinvolge il 22% degli studenti della regione. Favorevoli, al contrario, le condizioni in Emilia Romagna: gli alunni che si trovano in scuole poco attrezzate (pari al 7%) sono soltanto il 3% del totale, mentre il 74% frequenta le scuole con maggiore dotazione tecnologica.