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Seconda ora: nel Lazio i più ritardatari, in Friuli non si sgarra

Gli studenti del centro sono i più ritardatari rispetto a quelli delle altre zone dʼItalia. A rischiare 5 in condotta in particolare anche i ragazzi del 1° e 2° anno di superiori, dove si registrano più sospensioni. Ma la scuola è fatta anche prof e strutture: ecco il quadro che emerge dallʼultimo rapporto Invalsi sul funzionamento delle scuole.

L'Invalsi ha reso noto i dati relativi alla ricerca su "Processi e funzionamento delle scuole", attraverso la somministrazione di un questionario a tutte le scuole del I e II ciclo, statali e paritarie, del nostro Paese (per un totale di 8.522 scuole statali e 2.137 scuole paritarie).

Sulla base dei risultati emersi - si legge nelle considerazioni conclusive - potrebbero essere avviate politiche scolastiche differenziate in base alle esigenze del territorio e alle tipologie di scuola. Lo riporta il sito Skuola.net.

Studenti ritardatari e sospesi: ecco chi rischia di più il 5 in condotta
I dati del questionario scuola gestito dall'Invalsi offrono elementi di indubbio interesse. Uno riguarda sicuramente il comportamento degli studenti nella scuola superiore: nell'anno scolastico 2013-14 gli studenti sospesi sono circa 3-4%, in particolare nel 1° e 2° anno. Negli stessi anni è maggiore il rischio di abbandono scolastico. Per quanto riguarda, invece, gli ingressi alla seconda ora, il questionario Invalsi rileva che il fenomeno è più marcato nel Centro (39 ingressi su 100 studenti contro una media italiana di 31). In Friuli Venezia Giulia l'incidenza minore (15) nel Lazio quella maggiore (52).

Quando manca il prof
Cosa accade, invece, nelle scuole italiane quando manca un insegnante per pochi giorni? Purtroppo, una volta su tre si salta la lezione. In oltre il 27% dei casi, la classe rimane sola o viene divisa in piccoli gruppi per essere aggregata ad altre classi le cui ore a supplenza restano scoperte e senza supplenti. Mediamente, annota l'Invalsi, gli insegnanti fanno registrare il 5% di ore di assenza. Ed è soprattutto al Centro che l'assenteismo è maggiore, mentre al Sud i prof fanno meno ore di assenza. Soprattutto nel Lazio le assenze sono più frequenti (5,8% nella primaria e 7% alla media). Per quanto riguarda le superiori, nei licei del Centro Italia le assenze degli insegnanti raggiungono il 9%, rispetto ai tecnici (4,9%) e ai professionali (5,1%). In caso di assenza dell'insegnante, le scuole chiamano supplenti esterni o docenti interni. Resta, comunque, notevole l'incidenza delle ore perse. Si tratta del 18% alle elementari, del 24% alle medie inferiori, del 30% agli istituti tecnici e professionali e del 35% ai Licei.

Le strutture scolastiche
Altre considerazioni dal rapporto Invalsi. Quasi tutte le scuole hanno una palestra, ma solo il 25% ha una certificazione degli edifici. Addirittura, appena il 12% delle scuole primarie e medie inferiori del Sud e delle Isole dichiara di avere le certificazioni richieste. Altra realtà a due facce è quella delle biblioteche scolastiche. Il patrimonio librario è consistente (3.400 volumi in media per elementari e medie 7.140 per le superiori) e anche le differenze tra aree geografiche sono contenute. Il 55% delle scuole primarie e medie inferiori e il 70% delle superiori, inoltre, presenta tutti e tre i servizi di base (presenza di una sala di consultazione, possibilità di fruire del prestito e presenza di un bibliotecario o referente). Il problema, però, è che soltanto il 31% dei libri delle biblioteche delle scuole del primo ciclo sono realmente fruiti dagli utenti. E il dato crolla al 4,8% alle superiori.