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Gli studenti alla ministra Fedeli: “Rendiamo più attuale la storia"

Il parlamento degli studenti toscani ha rilanciato la proposta di aggiornare i programmi di storia per avvicinarli allʼattualità

Gli studenti alla ministra Fedeli: “Rendiamo più attuale la storia
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L'anno scolastico sta per finire ma per molti studenti è l'inizio di una nuova fase, la più delicata, quella che li porterà verso gli esami di maturità.

Settimane di letture, ripasso e soprattutto preoccupazioni. Però se si è studiato, non non ci dovrebbero erssere problemi! Giusta osservazione. Ma le cose non stanno proprio così. Perché anche i più diligenti potrebbero trovarsi spiazzati di fronte a alcune domande. Quali? Quelle di storia. Niente di nuovo, lo sapevamo già. È un dibattito che si trascina da sempre, senza che si sia trovata una vera soluzione: i maturandi non riescono a finire il programma, lasciando paradossalmente da parte argomenti davvero importanti. Grosso modo tutti quelli dal secondo dopoguerra in poi. Lo scrive Skuola.net.

Gli studenti chiedono di aggiornare i programmi di storia  - Ma ora c'è un nuovo Ministro (anzi, una nuova Ministra) e gli studenti hanno deciso di ripartire con la loro battaglia per cambiare i programmi scolastici, avvicinandoli alla contemporaneità. L'ultimo tentativo ha visto protagonista un gruppo di ragazzi toscani. L'occasione un incontro proprio con la responsabile del Miur Valeria Fedeli. A riportare la notizia è il quotidiano La Stampa nella rubrica “Buongiorno”. La ministra dell'Istruzione, infatti, ha ricevuto un appello da parte di Bernard Dika, presidente del parlamento degli studenti toscani. In maniera un po' provocatoria il ragazzo ha affermato che a scuola, in questo momento, si studiano più gli assiri e i babilonesi dell'attualità. La Fedeli non ha però lasciato cadere nel vuoto le sue parole: anzi, la ministra si è impegnata in prima persona e ha promesso di interessarsi alla modifica dei programmi.

L'apprezzamento e l'impegno della ministra Fedeli- Per il rappresentante degli studenti toscani il sistema attuale "non funziona più, serve un cambiamento degli ordinamenti scolastici, fermi al Decreto Ministeriale del 1996. Ci sono 70 anni di storia dimenticati! È una questione di buon senso per una scuola che vuol costruire i nuovi cittadini". Una presa di posizione che, come detto, ha raccolto l'apprezzamento di Valeria Fedeli "per la forte determinazione matura e fattiva, vero esempio per le regioni del nostro Paese". Ma, a prescindere dalla parole, sono i dati a confermare la necessità di un cambiamento, urgente. Un'altra missione che la ministra dell'Istruzione dovrà cercare di portare a termine il prima possibile. Programmi di storia lasciati a metà.

Il sondaggio di Skuola.net - I risultati di un sondaggio di Skuola.net, effettuato alla vigilia della maturità dello scorso anno, hanno mostrato numeri impietosi sul livello di preparazione storica degli studenti. E non sempre la colpa è la loro. In quell'occasione, il 42% degli studenti disse che la propria classe non era riuscita a finire il programma di storia. Nello specifico, un 27% doveva ancora terminare la Seconda guerra mondiale, l'11% stava studiando il periodo che intercorre tra i due conflitti nelle ultime ore di lezione e un 4% non aveva affrontato neanche la Prima guerra mondiale. Così, in vista dell'esame di Stato, 2 maturandi su 5 avevano deciso di studiare la seconda metà del ‘900 in maniera autonoma. Una scelta, statistiche alla mano, saggia. Anche perché, come insegna la storia (della maturità), è molto più probabile che capitino tracce e domande sull'attualità rispetto ad argomenti ormai troppo lontani nel tempo.