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La sordità genetica può essere curata grazie a un virus "modificato"

Test effettuati sui topi hanno mostrato la capacità dellʼagente patogeno di "correggere" le mutazioni del Dna che colpiscono le cellule cigliate

sordità, orecchio
-afp

Non tutti i virus vengono per nuocere. Un gruppo di ricercatori dell'Harvard Medical School di Boston ha dimostrato che un virus geneticamente modificato sarebbe in grado di curare la sordità di origine genetica e aiutare a recuperare l'udito. I test effettuati sui topi, secondo gli scienziati, potrebbero portare a trattamenti compiuti nell'arco di un decennio. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Science Translational Medicine.

Ciglia danneggiate - Circa la metà dei casi di perdita di udito che avviene nell'età dell'infanzia è dovuta a mutazioni genetiche che danneggiano il corretto funzionamento delle ciglia presenti all'interno dell'orecchio. Si tratta di una sorta di "micro peli" in grado di convertire i suoni in segnali elettrici interpretabili dal cervello. Ma il lavoro svolto dal team di ricerca americano ha trovato il modo di "riparare" le cellule difettose, attraverso l'azione di un virus geneticamente modificato.

I risultati - I test sono stati effettuati su topi di laboratorio "profondamente sordi, che non si sarebbero accorti della musica nemmeno a un concerto rock", spiegano gli scienziati. La somministrazione del virus all'interno dell'orecchio degli animali ha però portato a un "netto miglioramento" dell'udito: la terapia ha infatti "riparato" la mutazione del gene Tmc1, responsabile di circa il 6% dei casi di sordità familiare. Al termine dello studio, durato 60 giorni, i roditori sono arrivati a sentire l'equivalente del rumore all'interno di una macchina in movimento (85-90 decibel).

Verso una cura definitiva - La ricerca apre nuovi orizzonti nella cura della sordità di origine genetica, ma si tratta soltanto di un "piccolo" passo: la causa di questo disturbo può essere infatti individuata in circa cento geni diversi. La terapia virale rappresenta tuttavia una concreta possibilità per lo sviluppo di cure personalizzate in grado di ripristinare (almeno in parte) l'udito.

"Si tratta senza dubbio di un risultato importante, ma sarebbe prematuro affermare che abbiamo trovato una cura", afferma Jeffrey Holt del Boston Children's Hospital. "Tuttavia - aggiunge - in un futuro non troppo lontano il virus potrebbe diventare un trattamento per la sordità genetica".