FOTO24 VIDEO24 Logo Mediaset ComingSoon.it Donne logo mastergame Grazia Meteo.it People sportmediaset_negative sportmediaset_positive TGCOM24 meteo.it
Podcast DirettaCanale 51
Temi del momento

Irpef e multe pagate in ritardo, anche per Conte qualche grana con il Fisco

Nel 2011 Equitalia aveva ipotecato la casa romana del premier incaricato per un debito accumulato di 49.200 euro, poi saldato. "Oggi non ci sono pendenze - spiega il suo commercialista - può capitare"

Irpef e multe pagate in ritardo, anche per Conte qualche grana con il Fisco - foto 1
ansa

Una comunicazione via posta in una casa senza portiere, una cartolina smarrita ed ecco che le cartelle esattoriali lievitano magari senza nemmeno saperlo.

E' quanto deve essere accaduto a Giuseppe Conte, il premier incaricato, che nel 2011 si è trovato la sua casa romana ipotecata da Equitalia a causa di un debito accumulato da 49.200 euro. Una dimenticanza, spiega il suo commercialista: "Quando il professore se ne è accorto, ha saldato tutto. A oggi Conte non ha alcuna pendenza con il fisco. Bastano 4-5 ritenute mancanti sulle fatture che il professore emetteva per arrivare a quella cifra. Può succedere a tutti". A darne conto è stato l'Espresso che riporta nel dettaglio i ritardi dei pagamenti.

Circa 17 mila euro di Iva non pagata e omesse ritenute, 18 mila euro di mancati versamenti Irpef-Irap e Iva, oltre 6 mila euro dovuti e non versati alla Cassa nazionale di previdenza forense, più qualche multa stradale e sanzioni accessorie: pendenze accumulate dal professore con il fisco italiano che hanno costretto Equitalia, nel marzo del 2011, a chiedere l'ipoteca legale "per la complessiva somma di 24.600 euro, a garanzia del proprio credito di 49.200 euro".

Nel documento deposto in conservatoria, si evidenzia come nel 2006 il premier in pectore abbia dimenticato di pagare l'imposta sul valore aggiunto per 15.700 euro, a cui aggiungere gli interessi di mora, mentre i tributi non versati alla Cassa riguardano gli anni 2002, 2006 e 2007. In un'altra cartella esattoriale, del 2009, il debito arriva a 26mila euro complessivi. Una svista, che fa parte del passato. "L'Agenzia ha mandato le comunicazioni via posta - spiega ancora il commercialista Gerardo Cimmino - ma nello stabile romano del professore il portiere non c'è. La cartolina è stata probabilmente smarrita. Quando il contribuente non si presenta, e non porta i giustificativi della dichiarazione, iscrive al ruolo tutto l'Irpef sulla dichiarazione non presentata". Ma, precisa, "non si sono aperte procedure penali, solo una questione fiscale".