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Da prete a candidato politico, Casa Pound contesta il parroco di Ostia

Don Franco assicura che il suo impegno è "di dialogo e non di scontro" e dei militanti di estrema destra che lo accusano dice: "Mi fanno campagna elettorale"

Da prete a candidato politico, Casa Pound contesta il parroco di Ostia - foto 1
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Lui dice che la sua a Ostia è una candidatura "civica, di dialogo e non di scontro".

Ma la discesa in campo (politico) di un sacerdote, don Franco De Donno, ha suscitato da una parte proteste, quelle di Casa Pound,  dall'altra apprezzamenti, e in particolare il favore di diversi gruppi di sinistra. Il parroco, che corre per la presidenza del X Municipio di Roma, è stato fortemente contestato domenica fuori dalla chiesa dai militanti di estrema destra.

"Da prete a candidato, comizi in chiesa e prima l'immigrato", hanno scritto su uno striscione esposto fuori dalla parrocchia del sacerdote, prete rosso per alcuni e appoggiato, oltre che da alcune asosciazioni di volontariato impegnate per i migranti, anche da Sinistra Italiana e dell'ex capogruppo Sel in Campidoglio.

Ma CasaPound insiste sul fatto che "è discutibile la scelta di un prete di candidarsi in politica", come dice Luca Marsella, candidato per i militanti di destra, secondo il quale "De Donno fa comizi in chiesa".

Lui non se la prende, anzi dice che "quelli di Casa Pound mi fanno campagna elettorale". Della protesta fuori dalla chiesa, aggiunge, "non mi sono neanche accorto. Stavo salutando i parrocchiani". Sacerdote da 36 anni a Ostia, è stato in silenzio elettorale fino ad oggi, d'accordo con il cardinale vicario di Roma. Ma adesso parte la campagna elettorale in vista delle consultazioni di ottobre nell'unico Municipio della Capitale che fu sciolto per mafia e commissariato nel 2015, dopo l'avvio dell'inchiesta sul "Mondo di mezzo" di Massimo Carminati.

Ha insegnato religione per oltre 30 anni in un liceo scientifico, è presidente della Caritas e assiste i migranti, oltre a guidare lo Sportello antiusura. E spiega la sua decisione di candidarsi dicendo che "non vedevo nessuno in grado di portare avanti le istanze che mi stanno a cuore".

Il suo programma politico? Il recupero e la valorizzazione del patrimonio naturalistico e archeologico di Ostia, una politica partecipata per scegliere insieme le cose da fare, "e giustizia sociale sopra tutto". E poi c'è la lotta alla mafia, presente con diverse organizzazioni sul litorale romano. "La conosco bene - dice il prete - per la mia lunga esperienza contro l'usura. Ci vuole una rete solidale per togliere quel vuoto delle istituzioni in cui la mafia prospera. Il muro contro muro spetta alla magistratura e alle forze dell'ordine".