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D'Alema, nuova stoccata a Renzi: "Deve lasciare guida del Pd"

Si inasprisce lo scontro interno ai Dem: "Noi restiamo nel partito per spirito di sacrificio, perché speriamo di poterlo cambiare"

Matteo Renzi lasci la guida del Pd, un partito ormai "abbandonato a se stesso: non può sommare la carica di premier e di segretario del partito".

A tornare all'attacco contro il presidente del Consiglio è Massimo D'Alema. "Noi restiamo nel partito per spirito di sacrificio - aggiunge - per il rispetto verso quei militanti che con abnegazione continuano a lavorare dentro i circoli. E ci restiamo perché speriamo di poterlo cambiare".

Un cambiamento che, però, appare lontano. "Renzi dice tante cose ma non sempre corrispondono alla verità. Bisogna stare attenti a valutarle". Poi tira in ballo anche Silvio Berlusconi. Renzi, dice D'Alema intervistato a Ballarò, mi ricorda "più giovane", "altre personalità politiche con questa tendenza".

L'ex premier guarda anche al referendum di ottobre. "Sul voto politico si è vincolati alla disciplina di partito ma sulla riforma costituzionale, sulla Carta fondamentale che riguarda tutti i cittadini non può esserci nessuna disciplina di partito, e ognuno vota secondo la propria coscienza". E lui? "Io voto no", avverte telegrafico. Ma "non c'è nessuna guerra". Anche se, alla fine ammette, "se c'è qualcuno che allora ha dichiarato guerra è stato Renzi".