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Cnel: abolito per legge, costa caro E i dirigenti si regalano i premi

Il Parlamento lo ha cancellato dalla Carta costituzionale ma, tra dipendenti e manutenzione, lʼente continua a pesare sui contribuenti per sette milioni lʼanno. In attesa del referendum che ratifichi il ddl Boschi

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Passano le loro giornate senza fare nulla, pagati profumatamente, in attesa dell'annullamento dell'ente pubblico in cui lavorano.

Si tratta del Cnel, il Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro, previsto dalla Costituzione e abolito dal Parlamento ma, nell'attesa, ancora esistente. E pagante chi ci lavora. Oggi sono 65 i dipendenti rimasti nell'ente. E i dirigenti si autoassegnano premi di produzione.

Agli addetti dell'ente, come racconta il "Messaggero", è stato proposto di anticipare il trasferimento in un ufficio diverso della Pubblica amministrazione, allo scopo, in pratica, di non prendere lo stipendio a ufo. In tre hanno accettato, tutti gli altri hanno preferito rimanere. Non è facile rinunciare a privilegi tipo indennità da sogno, fondo welfare 20 volte superiore a quello dei ministeri, stipendi che comprendono i premi nonostante la paralisi.

Già, premi di produzione, nonostante al Cnel, nel cuore di Villa Borghese a Roma, non si faccia praticamente nulla. Si parla di cifre che vanno dai 10 ai 16mila euro, assegnati senza nessun motivo. Eppure vengono dati perché lo stallo in cui si trova l'ente non è "colpa" dei dirigenti. E allora il solito carrozzone inutile, nonostante tagli e cure dimagranti, continua a costare caro: 7 milioni l'anno.

Organo previsto dalla Costituzione (che in 60 anni ha prodotto ben 14 proposte di legge...), Il Cnel è un ente consultivo di Camere e Regioni, negli ultimi mesi ha realizzato qualche parere e da luglio è praticamente paralizzato. Il presidente è Salvatore Bosco, ex segretario Uil, vicepresidente facente funzione. Le ricerche non vengono più commissionate. Ma restano i costi per gli stipendi da pagare. Nonostante il ddl Boschi preveda l'abrogazione integrale dell'articolo 99 della Costituzione. C'è però da aspettare che il referendum ratifichi il disegno di legge già passato in Parlamento. Fino ad allora, il Cnel resta operativo. E va pagato.