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Napolitano: Monti è uno stimolo per Letta

Il Capo dello Stato commenta le dichiarazioni del leader di Scelta Civica e placa le polemiche. Su Grasso ribatte: "Non vedo invasioni di campo, ma delle legittime vedute"

Ansa

"Faccio molta fatica a prestare un volto minaccioso a Monti. Ritengo che voglia giocare solo un ruolo di stimolo". Lo ha detto il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, commentando l'ultimatum del leader di Scelta civica, che aveva "minacciato" di togliere il sostegno al governo. Napolitano risponde anche al presidente del Senato, Piero Grasso ("Se cade il governo? Napolitano non ne escluderà altri"): "Opinioni personali".

Intervenendo da Zagabria, dove il Capo dello Stato è in visita per i festeggiamenti per l'ingresso della Croazia nell'Unione Europea, Napolitano ha quindi smorzato i toni del dibattito politico interno. Commentando le dichiarazioni di Monti, apparse ieri sul profilo Facebook del leader di Scelta Civica, il Presidnete della Repubblica ha spiegato di aver sentito "il professor Monti solo per telefono" in occasione del suo compleanno due giorni fa. E, a chi gli faceva osservare che Monti chiedeva un "patto di coalizione", ha risposto: "Benissimo, vedremo cosa gli risponderanno i partner della maggioranza".

La risposta a Grasso - Napolitano ha ribattuto anche a quanto affermato ieri dal Presidnete del Senato Pietro Grasso, che in un'intervista a Repubblica, ha parlato a tutto tondo della necessità di una nuova legge lelettorale prima delle riforme (senza escludere un ritorno al Mattarellum) e della pericolosità degli attacchi dei "falchi del Pdl" per la tenuta del governo Letta. Il Capo dello Stato ha tutavia invitato a non ''drammatizzare'', ribadendo che il Presidente del Senato ha espresso delle "opinioni personali e non aveva modo di esprimere le opinioni del Senato". Inoltre ha aggiunto: "Sul rapporto tra riforma elettorale e riforme istituzionali, che è questione abbastanza complessa, il presidente Grasso ha espresso sue opinioni personali che, in quanto tali, possono essere non condivise. Quello che non va bene è che si faccia di uno scambio di opinioni una drammatizzazione istituzionale. Non vedo invasioni di campo, vedo delle legittime vedute su cui chiunque di noi può pensarla diversamente, forse anche io".