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Mossa "anti Grillo" in Parlamento

Rimborsi elettorali solo ai partiti con statuto che garantisce "democrazia interna"

LaPresse

Sembra che il Parlamento voglia stuzzicare i grillini. Dopo i successi elettorali del Movimento 5 stelle gli onorevoli si stanno concentrando su norme per arginare il vento dell'antipolitica. Se ieri in Senato c'è stato il primo sì alla riduzione dei parlamentari (numero dei deputati ridotto da 630 a 508, quello dei senatori da 315 a 254), ecco che alla Camera è stata messa al voto una norma che fa discutere.

Si stabilisce che l'erogazione dei rimborsi elettorali deve essere condizionata all'esistenza di uno Statuto nel partito che richiederà i finanziamenti. Pare proprio una norma anti-Grillo visto che il Movimento 5 stelle, se dovesse usufruire dei rimborsi elettorali che oggi rifiuta, dovrebbe uniformare a queste regole il “Non statuto” di sette articoli sette che compare sul sito. Al voto i parlamentari sono andati compatti: 342 sì, 54 no e 104 astenuti.

Ma le polemiche non si fermano qui. Il radicale Turco fa notare che da un lato si dimezzano i fondi e dall'altro si usano una parte dei risparmi per finanziare le maggiori detrazioni fiscali concesse ai privati che finanziano i partiti. “Chi sostiene che si toglie da una parte e si prende dall'altra è in malafede”, ha commentato il Pd Bressa. Oggi la legge dovrebbe essere approvata a Montecitorio e poi passare in Senato.