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Renzi: sindacati contro? Non mi preoccupo, le riforme si fanno

Il premier tira dritto sul Jobs Act: "Eʼ il momento del coraggio, non del compromesso". Esclusa "categoricamente" la possibilità di nuove tasse. Fiom e Cgil preparano una manifestazione per il 25 ottobre

matteo renzi wall street journal
ansa

"Il mio impegno è chiaro: realizzare le riforme indipendentemente dalle reazioni. La riforma del mercato del lavoro in Italia è una priorità e se i sindacati sono contro per me questo non è un problema". Lo ha detto il premier Matteo Renzi, in un'intervista al Wall Street Journal. "Escludo categoricamente la possibilità di nuove tasse in Italia", ha poi aggiunto Renzi.

"Sarò chiaro: penso che l'austerità senza crescita sia un errore", ha detto Renzi. "Ma per me è impossibile sostenere questa posizione senza un progetto molto forte di riforme nel mio Paese. Non sono credibile se non sono in grado di realizzare le riforme in Italia".

La Camusso apre sull'articolo 18 - La stoccata ai sindacati avviene proprio nel giorno in cui la Cgil sembra apriree sull'articolo 18. Susanna Camusso, continua a difendere il diritto al reintegro, convinta che cancellare l'articolo 18 significhi rendere il lavoro "più servile", ma apre sulla possibilità di discutere il numero degli anni in cui lasciarlo sospeso. "Capisco che ci sia una stagione" in cui "l'articolo 18 non vale" ma è necessario "che sia transitoria", perché "tre anni e sette anni non sono la stessa cosa". Dopo, però, tutti devono avere una tutela piena".

Renzi: "Jobs Act, non serve compromesso ma coraggio" - La riforma del mercato del lavoro è anche il tema dell'intervista a Bloomberg Tv, dove Renzi ha detto: "Compromesso non è una brutta parola ma questo non è il momento del compromesso ma del coraggio". "Rispetto le idee dei sindacati ma in questo caso dobbiamo assolutamente investire" in un nuovo modello di mercato del lavoro che aiuti a stimolare l'occupazione.

"Ora non è il momento per le elezioni" - "Ora non è il momento di tenere elezioni", ha quindi aggiunto ribadendo che l'obiettivo del governo è quello di arrivare al 2018. Il premier ha quindi parlato della necessità di cambiare la legge elettorale. "Di solito in Italia c'è un approccio di tipo tradizionale: ok abbiamo un problema, andiamo alle elezioni. No, dobbiamo cambiare la legge elettorale per dare un chiaro messaggio su chi sia il vincitore e il perdente". "Dobbiamo cambiare l'Italia. Senza riforme in Italia non possiamo cambiare l'Europa", ha sottolineato Renzi.

Cgil e Fiom insieme in piazza - Intanto la Cgil si prepara ad una manifestazione dell'intera confederazione, di sabato e per il lavoro, in cui confluirà la mobilitazione già annunciata dalla Fiom per il 18 ottobre. La Cgil ha convocato il direttivo sabato 27 settembre a Bologna dove si deciderà data e modalità: la più probabile è il 25 ottobre. La decisione della Fiom verrà invece formalizzata venerdì a Cervia durante l'assemblea nazionale dei delegati. La mobilitazione del sindacato di corso d'Italia è per rilanciare le proposte di modifiche al mercato lavoro sostenute dalla Cgil, volte ad eliminare il precariato, unificare il mondo del lavoro ed estendere le tutele a chi oggi non le ha.