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Siria,Unesco: a Palmira gravi danni ma in gran parte il sito è salvo

I tecnici: "Distrutte diverse strutture emblematiche, ma lʼautenticità è in gran parte conservata"

Il sito archeologico di Palmira, in Siria, ha avuto "danni considerevoli", che hanno riguardato soprattutto gli oggetti custoditi nel museo, ma "nonostante la distruzione di diverse strutture emblematiche conserva in gran parte la sua integrità e autenticità".

Lo hanno detto gli esperti Unesco dopo una prima missione per valutare l'area dopo le distruzioni dell'Isis.

Gli esperti hanno confermato la distruzione dell'arco di trionfo e del tempio di Baal, di cui restano solo "le rovine polverizzate". Non hanno invece potuto verificare i danni subiti dal tempio di Bel e dalla cittadella mamelucca che sovrasta la città, entrambi ancora inagibili per il protrarsi dei lavori di sminamento.

I danni nel museo di Palmira - Nel museo, gli esperti hanno riscontrato i forti danni subiti da molti reperti, soprattutto "statue di grandi dimensioni, sarcofagi e sculture che non si erano potute mettere al riparto", e che sono state "sfigurate, martoriate e decapitate". Molti dei frammenti giacciono ancora sul pavimento, ma i primi passi della selezione e documentazione, in vista di un restauro, sono già cominciati.

"Palmira costituisce uno dei pilastri dell'identità siriana - commenta nella nota la direttrice dell'Unesco, Irina Bokova - e una fonte di dignità per tutti i siriani. L'Unesco è determinata ad assicurare la salvaguardia di questo e degli altri siti, con tutti i suoi partner, nel quadro più ampio delle operazioni umanitarie e della costruzione della pace".