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Isis batte cassa: per sostenersi lancia i sequestri lampo e la vendita dei corpi

Il crollo del prezzo del petrolio avrebbe danneggiato le finanze del Califfato costretto a trovare nuove entrate per pagare miliziani e armi

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I servizi segreti tedeschi rivelano che le casse del Califfato non sono così floride come i terroristi vorrebbero far credere: negli ultimi mesi i miliziani di Abu Bakr al Baghdadi hanno messo in atto nuove strategie per reperire fondi alla loro causa. Innanzitutto la vendita dei cadaveri dei combattenti curdi. La tariffa per riavere il corpo del congiunto caduto in Iraq varia da 10mila a 20mila dollari.

Come riferisce il quotidiano "Il Tempo", anche i sequestri-lampo sono una nuova forma di business: civili iracheni e siriani vengono rapiti e rilasciati in giornata a fronte del pagamento di un mini riscatto compreso tra 500 e mille dollari.

A impoverire l'Isis il calo dei prezzi del petrolio e la reazione militare di diversi attori internazionali. Il gruppo terroristico non estrae in proprio il greggio ma vende quello pompato dai pozzi conquistati in Kurdistan. Le basse quotazioni dell'oro nero hanno fatto scendere il rendimento dei barili in mano al Califfo da un milione a 300mila dollari al giorno.