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Parà uccisi, rientrate le salme

Feretri accolti da autorità e parenti

Le salme dei sei parà uccisi nell'attentato di giovedì a Kabul sono rientrate in Italia.

Il C-130 dell'Aeronautica con a bordo i feretri è atterrato all'aeroporto militare di Ciampino. Ad accogliere le bare i parenti, un picchetto dei paracadutisti della Folgore, il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, le più alte cariche dello Stato e i verti dell'Esercito. I funerali si terranno lunedì 21 alle 11 nella Basilica di San Paolo fuori le mura.

16.06 - Aperta la camera ardente. E' stata aperta al pubblico poco prima delle 16 la camera ardente con le salme dei sei militari italiani rimasti uccisi nell'attentato in Afghanistan. A presidiare l'entrata dell'ospedale sono schierati dei militari.

15.40 - Autopsia parà:trauma da esplosione. I medici legali che hanno sottoposto ad un esame esterno le salme dei sei parà uccisi a Kabul indicano, come causa della morte, il trauma da esplosione. L'accertamento autoptico è stato eseguito nell'Istituto di medicina legale "La Sapienza" dal direttore dell'Istituto Giancarlo Arbarello e dal professor Ozrem Carella Prada. I risultati sono stati comunicati ai titolari del fascicolo aperto per strage con finalità di terrorismo.

15.26 - Bare dei parà giunte al Celio. Sono terminate le autopsie sulle salme dei sei parà uccisi nell'attentato a Kabul. Il corteo funebre si è mosso dall'istituto di medicina legale dell'Università La Sapienza pochi minuti prima delle 15 ed è poi arrivato, scortato anche dai motociclisti dei vigili urbani, all'ospedale militare del Celio, dove sarà aperta la camera ardente. Fuori già da tempo sono in attesa alcune centinaia di cittadini che vogliono omaggiare i caduti.

15.11 - Morti Kabul, attesa alla camera ardente. Alcune centinaia di persone sono già davanti all'ospedale militare del Celio in attesa che apra la camera ardente dei sei soldati della Folgore morti nell'attentato in Afghanistan. Attualmente le salme si trovano ancora all'istituto di medicina legale dell'Università La Sapienza di Roma, dove si stanno svolgendo le autopsie al termine delle quali il corteo di carri funebri si muoverà alla volta del Celio.

13.18 - Informativa a pm, spari dopo l'esplosione. Un conflitto a fuoco, della durata di circa un minuto, nel quale sono stati coinvolti i quattro militari superstiti subito dopo l'esplosione dell'autobomba: a questa sparatoria si farebbe riferimento in un'informativa redatta dagli investigatori che indagano sulla strage degli italiani a Kabul. Questo primo rapporto è all'esame dei magistrati della Procura di Roma che indagano sulla vicenda.

12.52 - Colonnello medico: "Feriti stanno bene". Il colonnello medico Roberto Bramati, capo dipartimento emergenza del Celio, rassicura sulle condizioni di salute dei quattro militari italiani rimasti feriti nell'attentato di giovedì scorso a Kabul. "Sono tutti in buone condizioni, tranquilli. - ha detto Bramati - Hanno viaggiato assistiti da una nostra equipe medica, il viaggio è stato confortevole e non c'è stato alcun problema". I feriti ora sono ricoverati nel policlinico militare di Roma.

12.00 - Papa: dolore per gli italiani uccisi. Profondo dolore per i militari italiani rimasti vittime dell'attentato di Kabul è stato espresso dal Papa nel corso della preghiera dell'Angelus celebrata a Castel Gandolfo. Benedetto XVI, unendosi con la preghiera alla sofferenza dei familiari, ha voluto rendere omaggio a tutti "i contingenti internazionali che hanno avuto vittime e che operano per promuovere la pace e lo sviluppo delle istituzioni, così necessarie alla coesistenza umana".

10.17 - Corteo funebre lascia Ciampino. I sei carri funebri con a bordo le salme dei parà uccisi hanno lasciato l'aeroporto di Ciampino, diretti all'Istituto di Medicina Legale dell'Università di Roma, dove saranno svolti gli accertamenti necroscopici sulle vittime.

10.00 - L'applauso commosso dei parenti. Un applauso discreto ha accompagnato le salme dei sei paracadutisti uccisi a Kabul fino ai carri funebri che li trasporteranno all'Istituto di medicina legale. Le bare, portate a spalla da sei paracadutisti erano seguite da un militare con un cuscino con sopra il basco amaranto, le varie decorazioni.

10.00 - "Morti da eroi". E' folta la rappresentanza dei berretti amaranto della Folgore all'aeroporto di Ciampino per rendere omaggio ai feretri dei sei compagni arrivati da Kabul. Tra di loro, il sergente maggiore Gianluca Spina, tornato solo una settimana fa da Kabul. "Io - racconta Spina - ero molto amico del capitano Antonio Fortunato. Lui è un eroe, morto per la Patria, ha dato la vita per qualcosa in cui credeva, è morto per tutti gli italiani". "Andremo avanti nel nostro lavoro con ancora maggiore convinzione, per rendere onore al suo ricordo", ha aggiunto.

09.58  - Benedette le salme. L'Ordinario militare per l'Italia, monsignor Vincenzo Pelvi, ha benedetto le salme dei sei parà uccisi: è stato questo il primo atto delle breve cerimonia che è in corso a Ciampino. Dopo l'omaggio del capo dello Stato, e' stato intonato il Silenzio e il picchetto schierato a Ciampino ha reso onore ai caduti.

09.56 - L'omaggio di Napolitano. Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha reso omaggio alle salme dei sei parà uccisi giovedì a Kabul, da poco giunti all'aeroporto militare di Ciampino. Su ciascuna bara il presidente ha poggiato la mano destra, inchinandosi. Il capo dello Stato si è poi soffermato nuovamente per alcuni istanti in silenzio e a capo chino davanti alle sei bare.

09.50 - Vertici dello Stato. Oltre a Napolitano ad accogliere i feretri anche il presidente del Senato Renato Schifani, quello della Camera Gianfranco Fini, il ministro della Difesa Ignazio La Russa, quello dell'Applicazione del programma di governo Roberto Calderoli, il leader dell'Udc Pierferdinando Casini, il sindaco di Roma Gianni Alemmano e i vertici militari.

09.47 - Onori militari. I feriti dei sei parà, avvolti nel tricolore, sono stati sbarcati dal C-130 e sono ora sulla pista dell'aeroporto di Ciampino dove vengono resi loro gli onori militari.

09.40 - Basco amaranto. Tra i parenti dei sei paracadutisti uccisi c'è anche Simone Francesco, di due anni, figlio del sergente maggiore Roberto Valente. Il piccolo è in braccio alla madre e indossa il basco amaranto della Folgore. All'aeroporto militare di Ciampino, dove è appena atterrato il C-130 proveniente dal'Afghanistan, sono numerosi i familiari delle vittime che attendono che dal velivolo scendano i feretri. In un'area dell'aeroporto sono gia' sistemati i sei carri funebri che trasporteranno le bare all'Istituto di medicina legale dove verrà effettuata l'autopsia.

09.38 - Rientrati in Italia le salme. Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, le altre più alte cariche dello Stato e i familiari delle sei vittime sono sulla pista dell'aeroporto di Ciampino dove è appena atterrato il C-130 con a bordo le salme dei parà morti giovedi scorso a Kabul.