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Georgia, al via il ritiro dei russi

Merkel a Mosca: "Sia credibile"

Il leader del Cremlino Dmitri Medvedev ha annunciato che lunedì Mosca comincerà il ritiro delle forze dalla Georgia, anche se resteranno i "peacekeeper" russi nelle regioni separatiste dell'Abkhazia e dell'Ossezia del Sud.

Il cancelliere tedesco Angela Merkel e il segretario di Stato Usa Condoleezza Rice intanto hanno bacchettato la Russia per non aver "mantenuto la parola data" e per la lentezza del ritiro dei soldati. In gioco, secondo la Merkel, ci sarebbe la "credibilità" di Mosca.

Il ritiro russo è previsto dal piano di pace mediato dalla presidenza francese della Ue. Mosca però non sembra aver intenzione di lasciare totalmente campo libero a forze europee, come vorrebbe il presidente georgiano Mikhail Saakashvili, che è tornato a respingere ogni presenza russa sul suo territorio.

L'annuncio di Medvedev segue il monito francese sulle "gravi conseguenze che una non rapida e completa attuazione dell'accordo potrebbe avere sulle relazioni tra la Russia e la Ue", attualmente impegnate nei negoziati per il rinnovo dell'accordo di partnership strategica. E' stato il cancelliere tedesco Angela Merkel a Tbilisi, che dopo aver criticato l'uso "sproporzionato" della forza da parte di Mosca, ha accusato la Russia per il ritardo nel ritiro, facendone una questione di "credibilità".

Il segretario di Stato Usa Condoleezza Rice ha invitato Mosca a "mantenere la parola data". Mentre il segretario alla Difesa americano Robert Gates ha nuovamente definito a rischio l'ingresso della Russia nel G8 e nel Wto.

Mosca ha subito la condanna internazionale e accelerato l'avvicinamento agli Usa di alcuni suoi ex satelliti, come Kiev e Varsavia, rispondendo peraltro allo scudo spaziale americano in Polonia con la minaccia di dotare di armi atomiche le sue forze nel Baltico. Ma di fatto ha vinto la guerra in Gerogia: ha affermato la sua potenza regionale nel Caucaso, si sta prendendo una rivincita sul Kosovo e ha ipotecato le due regioni separatiste, lasciando sul campo uno Saakashvili più debole e un Paese in crisi.

La presidenza di turno finlandese dell'Osce per lunedì ha convocato a Vienna una riunione del Consiglio permanente per decidere l'invio di altri 100 osservatori in Georgia. Di questi hanno parlato al telefono il ministro degli esteri Franco Frattini e il collega russo, Serghei Lavrov. Uno sviluppo che, secondo Frattini, potrebbe apportare un positivo contributo alla piena attuazione delle intese raggiunte.