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Rossella Urru, le tappe del sequestro

La cooperante italiana è rimasta nelle mani dei rapitori per nove mesi

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Rossella Urru, l'operatrice umanitaria rapita nell'ottobre del 2011 in Algeria, è stata liberata. Ecco le tappe della sua prigionia durata nove mesi.

Tra il 22 e il 23 ottobre 2011 - Il rapimento
Rossella Urru, 30 anni, coordinatrice delle iniziative dell'ong Cisp (Comitato internazinale per lo sviluppo dei popoli) per i campi sahrawi, viene rapita insieme a due cooperanti spagnoli in un campo profughi vicino a Tindouf, nell'Algeria occidentale nella notte. Le autorità locali riferiscono che i rapitori, provenienti dal Mali, hanno attraversato il confine a bordo di veicoli a trazione integrale, e che in uno scontro a fuoco un ostaggio e una guardia sahrawi sono rimasti feriti.

Marzo 2012 - Voci di liberazione
Si sparge la voce della liberazione dell'italiana, poi smentita. I genitori della giovane esprimono "grande sconforto". "Per noi è il momento peggiore", dichiarano. La Urru, che lavora per il Cisp nel Sahara occidentale da un paio d'anni, in precedenza aveva già avuto esperienze con i campi sahrawi per conto del Comune di Ravenna.

 

Maggio 2012 - Voci di una richiesta di riscatto
L'agenzia di stampa francese Afp parla di una richiesta di riscatto di 30 milioni di euro per la Urru e uno dei due operatori spagnoli.

Tra il 17 e il 18 luglio 2012 - La scarcerazione del rapitore
Nella notte viene scarcerato il saharawi Maminna Ould Faqir, arrestato il 4 dicembre 2011 in Mauritania con l'accusa di aver fatto parte del commando che ha rapito i tre cooperanti occidentali. L'uomo ha lasciato il carcere centrale di Nouakchott ed è stato accompagnato dalle autorità mauritane fuori dalla capitale in una località ignota.