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Usa, finto rapimento per scopi "didattici": non c'è reato

Due fratelli sequestrano un bimbo (complice) sotto gli occhi terrorizzati dei passanti, ma non possono essere perseguiti: "Spaventare la gente non è un crimine"

Hanno messo in scena un finto rapimento, con tanto di minivan, maschere sui volti, armi finte in pugno. Il luogo: un parco di Washington. La vittima: un bimbo di 4 anni figlio, complice e divertito, di una conoscente. Il finto sequestro, però, è stato così realistico che i passanti hanno cercato in tutti i modi di fermarli e, terrorizzati, hanno chiamato la polizia. I due fratelli, che intanto avevano diffuso sui social network il video della loro prodezza, una sorta di tutorial per difendere i figli dai maleintenzionati, sono stati dapprima incriminati, poi scagionati.

Il finto rapimento era stato pianificato nei dettagli. I due 24enni, d'accordo con il bambino che giocava al parco, sono arrivati con un minivan e uno di loro, incappucciato e con la tuta da sci, è corso verso il bimbo, trascinandolo via. Il tutto ripreso con una telecamera. Ma la prodezza non è ovviamente passata inosservata: un gruppo di genitori, in preda al panico, ha cercato di rincorrere l'auto senza successo. Qualche minuto dopo, i fratelli sono tornati per spiegare che era tutto organizzato e che il bambino era consapevole e complice. Il tutto per girare un video "educativo" e sicuramente di dubbio gusto, postato su Youtube qualche ora dopo.

Ma lo scherzo non è piaciuto per niente alle persone che hanno assistito alla scena. E così i due burloni sono stati portati in tribunale. Senza, però, essere incriminati: Spaventare le persone non è un crimine " ha affermato l'avvocato dei ragazzi al Peninsula Daily News.