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Troppa CO2 nell'aria, nel 2050 dovremo dire addio alla pasta al dente

Il grano duro avrà meno proteine, determinanti per la tenuta in cottura

pasta spaghetti pranzo famiglia
-afp

Come se tutti i danni causati dal riscaldamento globale non fossero già abbastanza, ecco un'altra conseguenza che potrebbe distruggere le sorti del piatto principe della dieta mediterranea. La pasta nel 2050 sarà meno al dente e quindi scotta, collosa, perché con i tassi di inquinamento previsti avremo raccolti di grano più ricchi, anche del 20%, ma il frumento conterrà meno proteine, fattore determinante per la tenuta della pasta in cottura.

Tutta colpa della CO2 - Se la pasta sarà scotta nel 2050 sarà anche colpa del buco dell'ozono, o meglio della crescente concentrazione di anidride carbonica, stimata in aumento del 30%-40% nei prossimi 40 anni.

L'incremento di CO2 risulta infatti un fertilizzante per le piante, e tra queste il grano. Il dato è emerso da una sperimentazione effettuata presso il Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura di Fiorenzuola d'Arda, nel Piacentino. La ricerca si è basata sul sistema Face (arricchimento dell'aria aperta con CO2), in collaborazione con l'Istituto di Biometeorologia del Cnr di Firenze.

Lo studio - E' stato osservato il comportamento di dodici varietà di frumento duro, cresciute in condizioni di campo in un'atmosfera contenente circa 570 particelle per milione di CO2, la concentrazione attesa nel 2050.

Ne risulta, dicono i ricercatori, un "aumento di biomassa vegetale e di produzione, ma con minor contenuto proteico. Per mantenere la pasta al dente servirà o una riduzione delle emissioni o un lungimirante lavoro di miglioramento genetico".