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Giornata nazionale contro lo spreco alimentare: via alla prevenzione

In Italia ogni anno vengono buttati circa 76 chilogrammi di cibo a testa per un totale di 3,3 miliardi di tonnellate di CO2 emesse

giornata nazionale contro spreco alimentare
ufficio-stampa

Il 5 febbraio è la giornata nazionale per la prevenzione dello spreco alimentare. Una problematica che non coinvolge soltanto il portafogli, ma anche l'ambiente: ogni anno in Italia, infatti, vengono buttati 1,19 milioni di tonnellate di cibo. Circa 76 chili a testa. Una quantità che la Fao ha indicato come responsabile della produzione di 3,3 miliardi di tonnellate di CO2, che proietta l'Italia al terzo posto mondiale per emissioni dietro Cina e Usa.

Giornata nazionale contro lo spreco alimentare: via alla prevenzione

L'allarme del Wwf - Lo spreco alimentare non è solo un problema di alimenti ma anche di impatti sulla biodiversità e sul clima: un allarme che il WWF rilancia nell'anno del vertice mondiale di Parigi sugli impegni di riduzione delle emissioni di CO2 al livello globale. La responsabilità è dei consumatori, che spendono in media 316 euro all'anno in cibo che per disattenzione o negligenza viene buttato senza essere consumato, ma anche di un sistema produttivo che troppo spesso perde cibo e risorse lungo la filiera, fino al 50% delle perdite totali, prima ancora che arrivino in tavola.

Non mangiamoci il pianeta - Il cibo prodotto e sprecato occupa quasi 1,4 miliardi di ettari di terra, costituendo il 30% della superficie occupata da terre agricole a livello mondiale. Il diretto costo economico dello spreco alimentare dei prodotti agricoli (escludendo i prodotti del pescato) viene valutato sui 750 miliardi di dollari, una cifra equivalente al Pil della Svizzera. Numeri allarmanti che coinvolgono anche le risorse idriche del pianeta. Globalmente il consumo di acqua che è collegato allo spreco alimentare è di circa 250 km cubici, equivalenti al flusso idrico annuale del Volga oppure a tre volte il volume delle acque del lago di Ginevra.

Alimentazione responsabile - I dati sullo spreco alimentare in Italia evidenziano che il 54% controlla quotidianamente il frigorifero, il 65% controlla almeno una volta al mese la dispensa, solo il 36% dichiara di attenersi rigorosamente alla data di scadenza dei prodotti. La ricerca condotta da GfK Eurisko ha permesso anche di quantificare le dimensioni del fenomeno in Italia: ogni anno in media una famiglia italiana butta 49 chili di cibo per un totale di 1,19 milioni di tonnellate di alimenti.

In termini economici questo corrisponde a circa 7,65 miliardi di euro (316 per famiglia). Per questo motivo il Wwf ha dato il via a una campagna di sensibilizzazione sulla riduzione dello spreco alimentare domestico con iniziative in punti vendita e sul web.