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Ogm, il Consiglio di Stato respinge il ricorso: resta il divieto di coltura

Lʼimprenditore agricolo Giorgio Fidenato aveva impugnato il decreto del governo che vieta di coltivare il mais geneticamente modificato in Italia

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Resta il divieto di coltivazione di Ogm in Italia. Il Consiglio di Stato ha infatti respinto il ricorso dell'imprenditore agricolo Giorgio Fidenato, che aveva impugnato il decreto del governo che vieta la coltura del mais geneticamente modificato nel nostro Paese. Nel luglio del 2014 il Tar del Friuli Venezia Giulia aveva respinto la richiesta di Fidenato di sospendere le ordinanze di rimozione dai propri terreni della coltura di mais Mon 810.

La sentenza del Consiglio di Stato ha ricordato che in attesa dell'adozione delle misure comunitarie, "lo Stato membro può decidere se e per quanto tempo mantenere in vigore le misure d'emergenza nazionali adottate". Lo scorso 23 gennaio il governo aveva in ogni caso prorogato il divieto di coltivazione per altri 18 mesi con un nuovo decreto. La Commissione europea sta intanto lavorando per rivedere, entro la fine di aprile, il futuro processo decisionale sugli Ogm nell'Ue.

Il Giudice riconosce che i Ministeri della Salute, dell'Agricoltura e dell'Ambiente hanno "correttamente ritenuto che il mantenimento della coltura del mais Mon 810 senza adeguate misure di gestione non tutelasse a sufficienza l'ambiente e la biodiversità, così da imporre l'adozione della misura di emergenza contestata".

"Non nutrivo grandi speranze nel Consiglio di Stato, come del resto in ogni situazione in cui ad esprimersi è un Tribunale italiano, visto che siamo il Paese della disapplicazione dei trattati europei". Lo ha affermato l'agricoltore Giorgio Fidenato, commentando il rigetto del proprio ricorso nella discussa vertenza sull'utilizzo di sementi Ogm.