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Le cinque regole per disfarsi dei rifiuti elettrici rispettando l'ambiente

I consigli di Ecodom per evitare di sprecare una potenziale risorsa

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-afp

Smaltire i rifiuti elettrici ed elettronici è semplice. Più difficile, e dannoso, abbandonarli vicino ai cassonetti o agli angoli delle strade. Per chi non sa come fare, Ecodom, principale sistema collettivo nella gestione dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche, ha stilato un elenco in cinque punti. Anche quest'anno il consorzio parteciperà a "Puliamo il Mondo", iniziativa coordinata in Italia da Legambiente, in programma dal 26 al 28 settembre 2014.

Le cinque regole auree - Ecco, dunque, la lista di Ecodom per liberarsi dei vecchi apparecchi elettrici.

1. Non buttare mai i Raee nella spazzatura indifferenziata, non abbandonarli nell'ambiente e non dimenticarli in casa, in soffitta o nei garage.

2. Portarli alle isole ecologiche più vicine. Si tratta di strutture allestite dagli enti locali per la raccolta differenziata delle diverse tipologie di rifiuti. Dai centri di raccolta i rifiuti vengono inviati a impianti di trattamento che garantiscono la salvaguardia dell'ambiente - evitando la dispersione di sostanze inquinanti - e il riciclo delle materie prime.

3. In caso di acquisto di un nuovo elettrodomestico, consegnare il vecchio al negoziante che è tenuto a ritirarlo gratuitamente. Grazie all'entrata in vigore del cosiddetto decreto “Uno contro Uno”, i rivenditori sono obbligati al ritiro gratuito dell'apparecchiatura elettrica/elettronica a fronte dell'acquisto di un nuovo prodotto equivalente. Inoltre, dall'aprile 2014, i negozi con superficie di vendita superiore a 400 metri quadri hanno l'obbligo di ritiro gratuito “uno contro zero” dei Raee di piccolissime dimensioni, ossia più piccoli di 25 centimetri.

4. Richiedere il ritiro a domicilio per i Raee ingombranti: si tratta di un servizio presente in molti comuni.

5. Ricordare che i Raee possono diventare preziose risorse se correttamente riciclati, mentre, se trattati in modo non corretto, possono essere dannosi per l'ambiente. Da un frigorifero, per esempio, si ottengono fino a 28 chili di ferro, 6 di plastica e oltre 3 tra rame e alluminio, ma lo stesso frigorifero contiene anche sostanze altamente inquinanti, come i CFC e gli HCFC, gas ozono-lesivi. Se abbandonato, quel frigorifero finirà probabilmente nelle mani di soggetti interessati soltanto a ricavarne le materie prime aventi valore economico, senza la minima preoccupazione di recuperare in modo corretto le sostanze inquinanti.