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Il recupero sociale passa per la natura, detenuti italiani al lavoro nei parchi

Accordo tra i ministri della Giustizia e dellʼAmbiente

I 10 parchi più belli d'Italia
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In Italia, la rieducazione carceraria è sempre più a stretto contatto con l'ambiente. I detenuti potranno lavorare nei parchi nazionali grazie a un protocollo d'intesa firmato dal ministro della Giustizia, Andrea Orlando, e da quello dell'Ambiente, Gian Luca Galletti. In questo modo, potranno acquisire competenze utili per il reinserimento lavorativo alla fine del percorso detentivo.

Il recupero sociale passa per la natura, detenuti italiani al lavoro nei parchi

Il progetto - Le modalità saranno definite con accordi tra i singoli parchi e l'amministrazione penitenziaria. L'obiettivo è promuovere l'attività lavorativa dei condannati: oltre alla necessità di sviluppare i gioielli verdi del Paese si integra così anche la possibilità di favorire il processo di inclusione. Il primo a partire dovrebbe essere quello delle Cinque Terre.

Acquisiranno competenze nei green jobs - Orlando afferma: "Con questo protocollo affrontiamo il tema dei detenuti che potranno lavorare all'esterno e nei parchi potranno anche acquisire una specificità con i cosidetti green jobs. Si potrà anche in futuro fare un ragionamento per occupare i detenuti nella manutenzione del suolo".

Più di venti parchi a disposizione - Galletti sottolinea: "Tra gli altri fini dell'inclusione sociale ci può essere anche la tutela della natura. I parchi sono una leva straordinaria, perché quello dell'ambiente è un valore primario. Abbiamo 24 parchi che mettiamo a disposizione".