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In crescita l'occupazione nelle piccole imprese

Secondo la CNA, le assunzioni a tempo indeterminato hanno risentito negativamente del taglio degli incentivi

Qualche tempo fa Rete Imprese Italia ha sottolineato che tra il 2011 e il 2015 le aziende di piccolissime dimensioni avevano assorbito l'occupazione espulsa altrove: durante la crisi economica, infatti, le micro imprese – ovvero quelle che occupano meno di dieci addetti – avevano creato 375mila posti di lavoro in più.

Le statistiche più recenti dell'Osservatorio della CNA, che periodicamente passa in rassegna un campione di 20.500 aziende che danno lavoro a 125mila dipendenti, certificano che l'occupazione tra le piccole e micro imprese italiane continua a crescere.

Seppure consistente meno rispetto all'ultimo dato – ad agosto l'incremento registrato su base annua era stato del 3,1% –, a settembre l'occupazione nelle imprese di piccole e micro dimensioni è risultata in aumento del 2,8% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.

Mentre il calo su base mensile (-0,2%) è fisiologico: l'analisi osserva che proprio nel mese di settembre “si esauriscono le esigenze straordinarie legate al periodo estive” che si ripercuotono negativamente sull'occupazione tra le imprese.

Se invece si analizza l'andamento delle assunzioni, le cose prendono una piega diversa: a settembre sono diminuite del 6,7% su base annua. Un calo consistente che riguarda soltanto le assunzioni a tempo indeterminato (-40,9%) e non quelli a tempo determinato (+7%) e gli apprendisti (+24,7%).

Una performance fortemente influenzata dal taglio degli incentivi contributivi sulle assunzioni a tempo indeterminato passati dal 100% del 2015 al 40% attuale.

Il contributo occupazionale delle piccole e micro imprese è rilevante, ma non potrebbe essere diversamente: l'ISTAT osserva che la crisi economica “non ha modificato le caratteristiche strutturali del sistema produttivo italiano”, il quale continua ad essere caratterizzato da una forte presenza di micro imprese che sono circa 4,2 milioni e impiegano circa 7,8 milioni di lavoratori (il 47% contro il 29% della media europea).

I gruppi d'impresa mitigano solo in parte la frammentazione del tessuto imprenditoriale italiano, caratterizzato da una dimensione media delle imprese molto contenuta (3,9 addetti per impresa a fronte di una media europea di 6,8 addetti), una struttura proprietaria molto semplificata (63,3% di imprese individuali) e una quota di lavoratori indipendenti pari a oltre il doppio di quella media europea.