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Padoan: "La crescita non basta, la disoccupazione è inaccettabile"

Il ministro conferma "la volontà del governo di proseguire nel percorso di progressiva riduzione della pressione fiscale"

Padoan:
ansa

"Il 2017 sarà il quarto anno di crescita consecutiva, tuttavia il livello raggiunto non ci entusiasma, non ci possiamo dire soddisfatti".

Lo ha detto il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan, in audizione sul Def. Padoan si è detto insoddisfatto anche per quanto riguarda il mercato del lavoro, sottolineando che "il tasso di disoccupazione è inaccettabilmente elevato, specialmente tra i giovani".

Padoan ha quindi confermato "la volontà del governo di proseguire nel percorso di progressiva riduzione della pressione fiscale", anche se resta la necessità "di finanziare tale riduzione in modo permanente, così che i tagli siano credibili". Il governo, ha quindi sottolineato, "si è impegnato a intervenire con la prossima legge di bilancio per modificare la previsione di incremento delle imposte e sostituirla con altre misure, sul lato delle spese e sul lato delle entrate".

Padoan ha poi specificato di non essere in grado di dire quali misure si useranno per rimuovere le clausole "perché non se ne è ancora parlato, fa parte di un dibattito che va fatto in modo aperto libero di ideologismi. Io posso avere le mie preferenze, ma alcune", come l'aumento dell'Iva per poter tagliare il cuneo, "sono state amplificate, traducendo in mia preferenza una delle tante ipotesi. Mi auguro che il dibattito sia franco, con un po' di analisi tecnica oltre che politica".

Per quanto riguarda la privatizzazioni, il ministro ha ribadito la propria convinzione che siano "uno strumento importante non solo di finanza pubblica ma di politica industriale", anche se le situazioni vanno analizzate una per una. La web tax, invece, "non è tra le misure della manovrina, ma è un tema affascinante", anche se è "ancora estremamente difficile capire quali sono quelle che funzionano. Credo che l'Italia sia molto indietro, dobbiamo colmare il divario con quello che fanno le web industries".