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La percezione economica delle famiglie e delle imprese

Il calo delle attese positive si trasforma solo in parte in pessimismo, ma soprattutto in una crescente percezione di stagnazione dellʼeconomia

La fiducia economica è uno degli indicatori più importanti in quanto misura le aspettative delle persone rispetto alla situazione generale del Paese e a quella personale.

Più la fiducia è alta, maggiori saranno i benefici per l'economia: le persone, che hanno fiducia nel futuro, tendono ad aumentare i propri consumi (famiglie), ad incrementare gli investimenti o effettuare nuove assunzioni (imprese).

Un'indagine dell'istituto di ricerca Tecnè, per conto della Fondazione Di Vittorio, rileva che in tutti i campioni considerati – la rilevazione ha coinvolto famiglie, imprese, dipendenti, pensionati e disoccupati – si è verificato un deterioramento generale della fiducia economica che si accentua tra aprile e maggio e raggiunge ad agosto il punto più basso. Il peggioramento riguarda sia la situazione generale del Paese che quella personale.

Le famiglie, che prevedono un miglioramento della situazione economica dell'Italia nei prossimi 12 mesi, sono passate dal 46% di gennaio al 26% di agosto (-20%). L'indagine osserva che tra le famiglie, per la prima volta negli ultimi dodici mesi, i pessimisti superano gli ottimisti: ad agosto il 33% dei nuclei familiari ha ammesso di temere un peggioramento della situazione economica del Paese, in crescita di 12 punti percentuali rispetto a gennaio. Tra i lavoratori dipendenti, i pensionati e i disoccupati – ovvero il sub-campione dove il sorpasso dei pessimisti sugli ottimisti è avvenuto a giugno –, la quota di quanti temono un peggioramento ha raggiunto il 37%, ad agosto. Anche tra le imprese si registra un deciso calo della fiducia: ad agosto il 14% degli imprenditori prevede un miglioramento della situazione economica generale nei prossimi 12 mesi (a novembre 2015 erano il 31%).

L'indagine rileva che il calo delle attese positive si trasforma solo in parte in pessimismo (comunque in crescita rispetto al mese precedente) ma soprattutto in una crescente percezione di stagnazione.

Seppur con dinamiche meno accentuate, peggiora anche la percezione relativa alle aspettative personali (cioè della propria famiglia o impresa). Tra le famiglie le attese positive passano dal 14% di gennaio al 10% di agosto (erano al 12% un anno fa). Tra i lavoratori dipendenti, pensionati e disoccupati, gli ottimisti scendono al 7% rispetto al più recente picco di aprile (11%) e all'10% di un anno fa. Per quanto riguarda le imprese le attese positive hanno avuto il massimo a marzo di quest'anno (25%) per toccare il minimo ad agosto (16%).

Da sottolineare che, per quanto riguarda la fiducia personale, la percezione di stagnazione è ampiamente prevalente in tutti i campioni, con percentuali che variano tra il 62% e il 73% per le imprese e tra il 70% e il 76% per le famiglie.