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Bitcoin oltre gli 11mila dollari, timori di un'altra bolla dietro la grande corsa

La moneta virtuale nellʼultimo anno ha moltiplicato il suo valore in un mercato in cui non ci sono regole per il suo corso. Bankitalia: vulnerabile a crisi di sfiducia

Bitcoin oltre gli 11mila dollari, timori di un'altra bolla dietro la grande corsa - foto 1
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Il Bitcoin supera per la prima volta gli 11mila dollari, con un balzo pari al 13% in sole 24 ore.

Un record pe la moneta virtuale, il cui valore è addirittura decuplicato nell'arco dell'ultimo anno: in 12 mesi la criptomoneta è cresciuta di oltre il 940%. Sul fenomeno  è intervenuta Bankitalia per lanciare l'allarme in merito a una forte "vulnerabilità a crisi di sfiducia".

Il vice direttore generale di Palazzo Koch Fabio Panetta, in audizione in commissione Finanze alla Camera, ha infatti detto che intorno al Bitcoin ci sono "attività, contratti vulnerabili a crisi di sfiducia che possono essere repentine". Si tratta, ha aggiunto, di fenomeni difficili da regolamentare, come ha dimostrato l'esperienza della Cina. E ha commentato: "Non vorrei essere nei panni di chi dovrà scrivere le norme. Peraltro, non abbiamo nessuna visibilità sul volume delle transazioni, tranne quando vengono convertite in euro, ma queste sono solo la punta dell'iceberg".

Verso una nuova bolla? - D'altra parte, la corsa della moneta virtuale non è una novità e procede ormai da tempo. La questione che si pone per i mercati è se questa moneta, che non si "batte" ma si "estrae", che un anno fa valeva mille dollari o poco meno e oggi ha superato gli 11mila, che oggi conta 16 milioni e mezzo di criptomonete e che mai potrà superare quota 21 milioni (di criptomonete), sia una nuova bolla speculativa. Il premio Nobel all'Economia Joseph Stiglitz dice in un'intervista a Bloomberg che il Bitcoin "ha successo solo per il suo potenziale di aggirare le regole e per la mancanza di supervisione: dovrebbe essere vietato. Non ha alcuna funzione sociale. E' una bolla che regala emozioni forti a molte persone andando su e giù".

Un valore di 160 miliardi di dollari - Destabilizzerà i mercati, in un futuro più o meno vicino? Oggi il mercato dei Bitcoin vale 160 miliardi di dollari: niente a che vedere con altri beni rifugio ben più consistenti. Eppure lo straordinario balzo in avanti delle quotazioni potrebbe dire che qualcosa di grosso si muove in un mercato che per ora rimane senza regole, scrive il "Messaggero", che ha raccolto i pareri di alcuni esperti. Federico Paesano, senior Financial investigation specialist del Basel Institute of governance, assicura che "i fondi istituzionali non si sono ancora riversati sulle criptovalute" e che "se lo avessero fatto vedremmo corsi divorsi". Intanto però Cme Group, il massimo gruppo mondiale che lavora sui derivati, ha lanciato dei futures sui Bitcoin. Ed ecco il balzo degli ultimi tempi, un fenomeno che "potrebbe finire in lacrime", avverte Ken Griffin dell'hedge fund Citadel.

Rifugio nelle realtà a rischio - A utilizzare Bitcoin oggi sono brasiliani, indiani, africani, che nella moneta virtuale vedono un mezzo efficiente per trasferire in fretta i loro soldi, in situazioni geopolitiche instabili e a rischio.

E poi ci sono i pericoli, come sottolinea il fondatore di RoboAdvisor Coin Edoardo Narduzzi: "Il Bitcoin esiste finché sarà legalmente consentito di scambiarlo". E poi? I regolatori per adesso non sono intervenuti, spiega Jerome Powell, indicato come successore di Janet Yellen a capo della Fed, perché le valute digitali non vengono giudicate abbastanza forti per destabilizzare l'economia.

Tanti punti oscuri, poche certezze - Il commissario Ue alla Concorrenza Margrethe Vestacher dice che a Bruxelles si sta indagando per "conoscere il fenomeno e capire se ci sono ripercussioni sull'economia reale, dal momento che ci sono dei lati oscuri". In origine, il Bitcoin fu usato in effetti nel dark web per pagare armi e droga su Silk Road. Il direttore di Bankitalia Salvatore Rossi ritiene che ci sia il rischio riciclaggio e c'è anche chi parla del pericolo che "la mafia del Bitcoin sostituisca quella di adesso", come dice il capo degli 007 Alessandro Pansa. Insomma, tanti dubbi e poche certezze per una valuta virtuale nata nel 2008, ideata da Satoshi Nakamoto, pseudonimo dell'informatico che le diede vita, battezzata il 3 gennaio 2009 e poi moltiplicatasi a dismisura. Il presidente della Bce Mario Draghi per ora si limita a dire che "le criptovalute non sono ancora abbastanza mature da richiedere regole".