Napoli, svolta nelle indagini sul 18enne ucciso: fermato un giovane
Il ragazzo avrebbe legami con la criminalità organizzata
Svolta nelle indagini sull'omicidio a Napoli di Francesco Pio Maimone, il 18enne gravemente ferito al petto a colpi di pistola e giunto senza vita nell'ospedale Vecchio Pellegrini.
La squadra mobile, dopo un interrogatorio, ha sottoposto a fermo un giovane con l'accusa di omicidio volontario con l'aggravante mafiosa. Si tratterebbe di un 19enne di Barra, quartiere della zona est della città, con legami con la criminalità organizzata, figlio di un affiliato al clan Cuccaro, deceduto in un agguato di camorra nel 2013. Il ragazzo avrebbe aperto il fuoco sulla folla, senza sapere a chi stesse sparando, perché infuriato per una macchia sulle scarpe, nuove e bianche, che qualcuno gli aveva sporcato.
La ricostruzione dell'omicidio
Tutto è accaduto intorno alle 2:20 della notte di domenica, davanti a un noto chiosco di Mergellina, sul lungomare del capoluogo partenopeo. Qualcuno pesta il piede a qualcun altro. Gli animi si scaldano. Non scoppia neppure una rissa. Ma spunta una pistola e si sente il fragore di 2-3 colpi esplosi ad altezza d'uomo. Francesco Pio Maimone si accascia. L'hanno colpito al petto. Ma con quei balordi non ha nulla a che fare. Conoscenti lo trasportano all'ospedale ma i medici non possono fare niente. Una morte per futili motivi. Il ragazzo era incensurato. A terra la scientifica non ha trovato bossoli, segno che chi ha sparato ha utilizzato un revolver.
Il sindaco: "Evento che ha colpito tutti"
Il Comune di Napoli sarà presente ai funerali del giovane. Lo ha riferito il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi. "Sicuramente ci saremo - ha detto - perché è stato un evento che ci ha molto colpiti: una famiglia semplice, un ragazzo che aveva voglia di lavorare e di fare e che purtroppo è stato vittima di un gesto di violenza assolutamente sconsiderato".
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