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Stamina, ripresa la cura di Federico L'ospedale: "Infusione fatta, tutto ok"

Brescia, Marino Andolina ha somministrato i farmaci della discussa terapia al bimbo di tre anni affetto dal morbo di Krabbe. Il Tribunale di Pesaro: "Ordinanza applicata rispettando la legge, il Csm ci tuteli"

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"L'infusione con il metodo Stamina è stata fatta ed è andato tutto bene". Lo ha confermato il direttore generale degli Spedali civili di Brescia, Ezio Belleri, secondo cui "a somministrare la cura è stato solo Andolina". L'intervento riguardava un bambino di tre anni, Federico, affetto dal morbo di Krabbe, e il vicepresidente di Stamina Foundation lo ha eseguito dopo che il giudice ha deciso la ripresa della terapia nella struttura lombarda.

Proprio il Tribunale di Pesaro, qualche ora dopo la ripresa delle cure, ha chiarito: "L'ordinanza che ha nominato Andolina commissario per le infusioni con le cellule staminali mesenchimali su Federico Mezzina, è stata pronunziata in applicazione e nel più rigoroso rispetto della legge del 23 maggio 2013 numero 57, di conversione del dl del 25 marzo, che ha permesso la prosecuzione dei trattamenti su singoli pazienti con medicinali per terapie avanzate a base di cellule staminali mesenchimali avviati anteriormente all'entrata in vigore del presente decreto stesso". Lo ha detto il presidente del tribunale, Mario Perfetti.

"Non sapevamo che Andolina fosse indagato" - Perfetti ha anche ammesso che al Tribunale di Pesaro "non risultava, né in via ufficiale né ufficiosa, che Marino Andolina fosse indagato e tantomeno per quali reati". La questione, tuttavia, nulla cambia: "L'essere indagato da un pm non rappresenta alcuna preclusione o incapacità all'esercizio della professione", ha chiarito Perfetti.

Il presidente del Tribunale ha infine spiegato il perché della nomina a commissario del vicepresidente di Stamina Foundation: "E' stato nominato considerando non solo disponibilità dallo stesso dichiarata e la competenza specifica quale medico da tempo esecutore dei protocolli di infusione Stamina, ma soprattutto la circostanza che egli era l'unico in grado di sostituirsi personalmente nel praticare le infusioni nel caso, del tutto prevedibile, in cui i sanitari della struttura avessero opposto rifiuto agli ordini di servizio del commissario ad acta", ha aggiunto Perfetti.

"Accuse gratuite, il Csm ci tuteli" - Infine, Perfetti ha reso noto di aver già contattato il Consiglio superiore della Magistratura: "Di fronte all'evidente tentativo di condizionare, con accuse tanto gravi quanto gratuite, l'azione del Tribunale, ho già inviato al Csm e al Pg della Cassazione una nota esplicativa della vicenda, sollecitando un pronto intervento a tutela dell'organo giudiziario, ha concluso.