FOTO24 VIDEO24 Logo Mediaset ComingSoon.it Donne logo mastergame Grazia Meteo.it People sportmediaset_negative sportmediaset_positive TGCOM24 meteo.it
Podcast DirettaCanale 51
Temi del momento

'ndrangheta, blitz della polizia: decine di arresti in Lombardia

Gli arrestati sono accusati, a vario titolo, di associazione mafiosa, riciclaggio, usura, estorsione, corruzione, esercizio abusivo del credito, intestazione fittizia di beni e società. Tra le vittime anche dirigenti sportivi di Genoa e Spal

polizia
ansa

La polizia ha eseguito circa trenta arresti in Lombardia e in altre regioni italiane al termine di un'indagine nei confronti di presunti appartenenti alla 'ndrangheta operanti in Brianza. Perquisizioni e sequestri di beni mobili, immobili e società per un valore di decine di milioni di euro.

Gli arrestati sono accusati, a vario titolo, di associazione mafiosa, riciclaggio, usura, estorsione, corruzione, esercizio abusivo del credito, intestazione fittizia di beni e società.

L'organizzazione, secondo quanto ricostruito dagli investigatori, avrebbe più volte fatto ricorso all'intimidazione e alla violenza mentre in più occasioni sarebbe intervenuta per pacificare i dissidi sorti all'interno della stessa 'ndrina "locale" o con altre organizzazioni criminali.

Vittime anche dirigenti sportivi - Nella lunga lista degli imprenditori finiti nella morsa dell'organizzazione ci sono anche due noti dirigenti sportivi, il vice presidente esecutivo del Genoa, Antonio Rosati, e il direttore generale della Spal, Giambortolo Pozzi.

Il capo della Mobile: "Organizzazione potente anche per colpa degli imprenditori" - "Se l'organizzazione 'ndranghetista è riuscita ad arricchirsi e diventare così potente, è stato anche per colpa della collusione di imprenditori e di altre figure che non c'entrano nulla col mondo criminale". A dirlo è il capo della squadra mobile di Milano, Alessandro Giuliano. Il quale sottolinea come "un altro dato importante emerso dalle indagini è il fatto che nonostante l'organizzazione utilizzi sistemi raffinati per fare soldi (anche con l'ausilio di broker per la gestione del patrimonio), non ha dimenticato i metodi mafiosi: l'intimidazione e il ricorso sistematico alla violenza".

A Seveso una vera e propria banca clandestina - Nell'ambito delle indagini, gli investigatori hanno scoperto a Seveso, in Brianza, una vera e propria banca clandestina, in cui venivano riciclati i proventi delle estorsioni e dell'usura, grazie ad un'ampia rete di società ma anche alla collusione di imprenditori e di impiegati postali e bancari.

I capitali accumulati, hanno inoltre accertato gli inquirenti e gli investigatori, oltre ad essere esportati in Svizzera e a San Marino venivano reimpiegati dall'organizzazione attraverso l'acquisizione di attività economiche nel settore edilizio, negli appalti e nei lavori pubblici, nei trasporti, nella nautica, nelle energie rinnovabili e nella ristorazione.

Secondo gli inquirenti, inoltre, i membri dell'organizzazione avevano anche organizzato una raccolta di denaro per sostenere i familiari di 'ndranghetisti detenuti.