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Ventimiglia, migranti e attivisti in marcia verso frontiera francese

Dodici militanti sono stati prelevati dalla polizia allʼinterno dei locali della parrocchia e trasferiti in commissariato

Oltre cento migranti e una ventina di attivisti "No borders", ospitati da domenica notte nella parrocchia di San Nicola di Ventimiglia, si sono messi in marcia verso il valico di frontiera di Ponte San Ludovico.

Il gruppo è stato però bloccato da un ingente schieramento di poliziotti in assetto anti sommossa prima di raggiungere il confine francese. Migranti e attivisti si sono seduti per terra e sembrano determinati a non tornare indietro.

Il corteo, aperto da uno striscione con scritto "Negli ultimi 3 giorni le frontiere hanno ucciso 700 fratelli e sorelle: apritele", è stato fermato all'altezza del Forte dell'Annunziata. Tra manifestanti e forze dell'ordine finora non si sono registrati particolari momenti di tensione.

Dodici attivisti in commissariato - Nella serata di lunedì, intanto, dodici "No borders" sono stati prelevati dalla polizia all'interno dei locali della parrocchia messi a disposizione da don Francesco Marcoaldi e trasferiti in commissariato. Secondo quanto riferito dalla polizia della città di frontiera, il blitz sarebbe scattato a seguito del danneggiamento di un mezzo della Croce Rossa, sul quale un attivista avrebbe scaricato il liquido schiumogeno di un estintore.

L'irruzione della polizia in chiesa - Sul posto è subito accorsa una volante della polizia, ma altri "No borders" avrebbero impedito agli agenti di intervenire e identificare l'autore del danneggiamento. Con il consenso del vescovo di Ventimiglia, i poliziotti hanno così deciso di fare irruzione all'interno della chiesa dove erano presenti una dozzina di militanti, che sono stati trasportati in commissariato. All'arrivo della polizia, però, l'attivista che aveva danneggiato il mezzo della Croce Rossa si era già dileguato, facendo perdere le proprie tracce.