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Rimborsi Piemonte, 43 gli indagati
Tra loro anche il governatore Cota

Tra i consiglieri sotto inchiesta 19 del Pdl e 12 della Lega. Peculato, truffa e finanziamento illecito i reati ipotizzati dalla Procura di Torino

Ap/Lapresse

Si è chiusa con 43 consiglieri regionali indagati l'inchiesta della Procura di Torino sui rimborsi irregolari in Piemonte. Sotto inchiesta sono finiti anche il governatore Roberto Cota (Lega), il presidente dell'assemblea di Palazzo Lascaris, Valerio Cattaneo (Pdl), e l'ex presidente della Regione, Mercedes Bresso (Pd). Si profila invece l'archiviazione per gli altri 13 consiglieri che erano stati inizialmente iscritti nel registro degli indagati.

Tra i consiglieri sotto inchiesta 19 sono del Pdl, 12 della Lega, 3 di Idv e 2 di Udc. E ancora uno per la Lista Uniti per Bresso, uno per la Lista Insieme per Bresso, uno per Sel, uno per Verdi Verdi, uno per Moderati, uno per Pensionati per Cota e uno per il Gruppo Misto.

L'inchiesta era iniziata nel settembre 2012. Peculato, truffa e finanziamento illecito dei partiti le ipotesi di reato. Tra le spese contestate dai pm agli indagati ci sono cene al ristorante, viaggi, carburante, ma anche elettrodomestici e capi di abbigliamento.

Rimborsi anche per la lavatrice - Franco Maria Botta, ad esempio, si è fatto rimborsare acquisti da Olympic per 12mila euro, in profumerie per 2.174, più di 2mila in fiori e altrettanto per l'acquisto di valigie. Mentre Roberto Boniperti, invece, ha tra le spese a carico del cittadino una lavatrice.