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Uccisero la figlia, la mamma a Tgcom24:
"Cambiamo la legge, la Boldrini mi riceva"

Clementina Ianniello si rivolge alla neo presidente della Camera contro il femminicidio:"Non lo faccio per la mia Veronica ma per tutte le ragazze che non devono più morire"

Da video

Lo scorso 19 febbraio, il Tg2 ha trasmesso un servizio girato nel carcere di Bollate: unico intervistato Mario Beatrice, l'allievo maresciallo della Guardia di Finanza che il 3 settembre 2006 uccise la usa ex fidanzata Veronica Abbate che aveva deciso di lasciarlo. Ecco, quel servizio alla mamma della vittima proprio non è andato giù. E così, attraverso Tgcom24, fa un appello alla neo presidente della Camera: "Vorrei che la Boldrini mi ricevesse, cambiamo la legge". Un messaggio disperato: "Mario Beatrice fra tre quattro anni sarà fuori. Dopo sei anni di carcere lui pensa al suo futuro, mentre mia figlia è stata uccisa quando aveva una vita davanti".

Nelle parole di  Clementina Ianniello c'è tutto il dolore di una mamma che ha perso ingiustamente sua figlia: Veronica è stata uccisa all'età di 19 anni dal suo ex fidanzato con un colpo d'arma da fuoco sparatole alla nuca, a bruciapelo e di spalle. A questo si è aggiunto un 'eccesso di clemenza' diciamo così, che ha visto via via ridurre la pena all'omicida: condannato a 30 anni in primo grado, pena poi ridotta a 18 in appello. Ma la sentenza è stata annullata con rinvio ad altra sezione della Corte d'Appello di Napoli ed ora si è in attesa del nuovo giudizio. Se verrà confermata, Mario Beatrice passerà in carcere solo 13 anni. E se a questo si aggiunge il servizio andato in onda pochi giorni fa dove l'assassino di sua figlia dal carcere vestito da chef parlava del suo futuro e della voglia di aprire un agriturismo, si può capire la rabbia di questa donna. "Le parole della Boldrini mi hanno colpito - aggiunge ancora -  mi sembra molto sensibile a questo argomento e ancor di più se è mamma vorrei mi ricevesse. Vediamo gli intoppi della legge, dove sono, cosa si può fare, perché se qui la pena non cambia andremo sempre peggio." Poi una precisazione:  "Non lo faccio per mia figlia ma per tutte le ragazze che non devono più morire". Lo fa contro il femminicidio, un brutto termine con il quale, purtroppo, bisogna fare i conti. Guarda l'appello di Clementina a Tgcom24.