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Il Matese: perdersi per ritrovarsi

Lunghe passeggiate, visite ad affascinanti borghi medioevali, soste golose e una natura piacevolmente pacificante e rara: tutto questo si trova in Campania.

Ufficio stampa

Desiderate passare qualche giorno immersi nella natura ma non volete allontanarvi troppo da “casa”? C'è uno spicchio d'Italia, in Campania, che sembra creato apposta per realizzare il vostro sogno.

E' il Parco Regionale del Matese, angolo di terra delimitato dai monti del Matese, dove, fra visite ad affascinanti borghi medioevali, splendide passeggiate a piedi o in mountain bike e soste golose, godrete di una natura placida e rassicurante...

Tra faggete e orchidee selvatiche
Tutta l'area presenta una straordinaria valenza naturalistica: i rilievi sono ammantati di faggete che coprono i versanti alle quote più elevate, soprattutto nella parte orientale. Più in basso domina il bosco misto, che spesso si interseca con i castagneti modellati dall'uomo e con le leccete, che risalgono dal piede del massiccio. Le vette delle rupi sono ammantate da una flora ricca di specie rare, che crescono solo qui: le primule montane, le viole dei pascoli rupestri e le rarissime creste di gallo, mentre l'intera area è ricoperta da alberi di roverella, cerro, carpino nero, castagno e, nei versanti più assolati, di Macchia mediterranea.

Una fauna rara..
Eccezionale è anche il patrimonio faunistico. I rilievi sono infatti frequentati dal lupo e dal gatto selvatico, mentre i boschi misti sono il luogo preferito degli sparvieri, dei colombacci e delle poiane, che non di rado si spingono verso le pareti rocciose, regno di rapaci come il lanario, l'aquila reale e altre specie rupicole quali il gracchio corallino, il codirossone, il culbianco e lo spioncello. Nei boschi è particolarmente frequente il picchio rosso minore e negli specchi d'acqua ci sono moltissimi uccelli nidificanti come lo svasso maggiore, il tarabusino, la moretta tabaccata e il germano reale. Inoltre, è possibile avvistare anche l'airone bianco maggiore, la cicogna bianca e quella nera e tanti altri ancora. Infine va ricordata la presenza della salmandrina dagli occhiali e, tra i rettili, dell'ormai raro orbettino.

A tutto sport...
Moltissime le attività possibili: trekking, birdwatching, gite a cavallo. In sella a una mountain bike, o se preferite a piedi, si può andare alla scoperta dell'affascinante natura che circonda il lago Matese, una macchia di blu, posta a 1.011 metri sul livello del mare (il lago carsico più alto d'Italia) e incastonata tra le vette del Miletto e della Gallinola. Ma gli sport non finiscono qui. Per chi ama la velocità e l'acqua c'è il canyoning, che permette di muoversi all'interno delle splendide gole calcaree, per chi ama librarsi nell'aria invece, c'è la possibilità di cimentarsi nel volo libero, con deltaplani e parapendii, mentre, per i più esperti, il free climbing è lo sport ideale.
 

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Ciro: cucciolo di dinosauro italiano
Il Matese è emerso dal mare più di cento milioni di anni fa, come testimoniato dalla presenza di ricchissimi giacimenti di fossili. Infatti, fra le tante emergenze naturalistiche si annovera anche il sito geo-paleontologico di Pietraroja, in cui si sono conservate tracce di vita di circa 110 milioni di anni fa e un patrimonio, unico nel suo genere, di reperti fossili di vertebrati, quali pesci, anfibi, rettili, crostacei e un esemplare di giovane dinosauro carnivoro, appartenente alla prima linea evolutiva dei più specializzati Velociraptor e Tyrannosaurus, soprannominato affettuosamente “Ciro”.

Folklore e prodotti tipici
Il Matese rappresenta anche un patrimonio di storia antica e tradizioni, molte delle quali vivono tuttora come espressione del folklore locale, strettamente connesso alla quotidianità della vita contadina e pastorale. Nei borghi, perfettamente conservati, è possibile camminare a piedi attraverso stradine in pietra, che trasudano storia: la storia della transumanza e della pastorizia, la storia dei briganti successiva all'Unità d'Italia, la storia fatta dai cicli della natura. Tanta storia ma anche sapori e aromi tipici: qui potrete gustare il saporito pecorino di laticauda accompagnato magari da una fetta di  prosciutto di Pietraroja mentre sorseggiate un buon Guarariolo Doc.