Il manager olandese percepisce già 950mila euro l'anno, cifra record nel Dax. Ora la banca chiede agli azionisti di portare il compenso a 1,4 milioni
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Il nome di Alexander Wynaendts ai risparmiatori italiani potrebbe non dire molto, mentre è abbastanza famoso in Germania: è il presidente di consiglio di sorveglianza più pagato tra tutte le società quotate al Dax di Francoforte. E la sua retribuzione potrebbe presto subire un'impennata significativa. Deutsche Bank si appresta a chiedere agli azionisti, nell'assemblea annuale del 2026, di approvare un aumento della remunerazione del manager olandese di oltre il 40%, portandola dagli attuali e già generosi 950mila a circa 1,4 milioni di euro all'anno.
Wynaendts guadagna attualmente più di qualsiasi suo omologo nel listino delle quaranta società tedesche a maggiore capitalizzazione. Per avere un termine di paragone, il presidente di Allianz Michael Diekmann ha percepito circa 760mila euro nel 2024, mentre Hans Dieter Pötsch di Volkswagen si è fermato a 680mila euro. Nonostante questo primato nazionale, Deutsche Bank giustifica l'aumento sostenendo che i presidenti di altre grandi banche europee guadagnano cifre significativamente superiori.
Un esempio emblematico è Brendan Nelson, confermato la scorsa settimana come presidente di HSBC, la più grande banca europea per dimensioni. Nelson percepisce 1,5 milioni di sterline (circa 1,7 milioni di euro) per quello che è considerato uno degli incarichi più impegnativi nel settore bancario, senza ricevere compensi aggiuntivi per gli altri ruoli che ricopre all'interno della banca.
L'incremento previsto si articolerebbe su due fronti. Una parte, tra il 10 e il 20%, deriverebbe dall'aumento della retribuzione fissa per il presidente, un cambiamento che comporterebbe anche un innalzamento proporzionale del compenso base per gli altri membri del consiglio di sorveglianza. La restante quota sarebbe legata a modifiche nel sistema di remunerazione del lavoro svolto nei comitati.
Attualmente Wynaendts non riceve compensi aggiuntivi per la presidenza dei comitati, mentre gli altri membri del consiglio di sorveglianza percepiscono tra 100mila e 150mila euro per ciascun comitato che presiedono. Il manager olandese guida sia il comitato del presidente sia il comitato nomine, e dovrebbe continuare a ricoprire entrambi gli incarichi.
La proposta non è ancora stata finalizzata e sarà presentata insieme ad altre risoluzioni quando Deutsche Bank pubblicherà l'avviso dell'assemblea 2026. Né la banca né Wynaendts hanno voluto commentare la notizia, riportata dal "Financial Times". Una fonte vicina all'istituto ha però chiarito che l'aumento punta a mantenere il ruolo competitivo a livello internazionale nel contesto del mercato bancario europeo.
Wynaendts era stato recentemente criticato da alcuni investitori per accumulare troppi incarichi esterni rispetto a quello che considerano un ruolo già di per sé molto impegnativo in Deutsche Bank. In risposta alle pressioni, il manager ha ridotto i suoi impegni lasciando la presidenza della società di investimento olandese Puissance Holding, anche se rimane nel consiglio di amministrazione. Continua però a sedere nei board di Air France-KLM e Uber Technologies.
Ex ad dell'assicuratore olandese Aegon, Wynaendts ha assunto la presidenza del consiglio di sorveglianza di Deutsche Bank nel maggio 2022, dopo anni di scandali, contenziosi legali e ristrutturazioni che avevano messo in ginocchio la più grande banca tedesca. Da quando ha preso in mano le redini, la redditività e il valore delle azioni dell'istituto si sono ripresi sensibilmente, avvicinando le performance a quelle dei grandi concorrenti europei.
Tuttavia, Wynaendts si trova ora ad affrontare nuove conseguenze legali di uno scandalo risalente a oltre dieci anni fa, legato al coinvolgimento di Deutsche Bank nella strutturazione di operazioni per Monte dei Paschi di Siena. Diversi ex dirigenti dell'istituto tedesco hanno intentato cause contro la banca, sostenendo che le sue azioni abbiano danneggiato le loro carriere. Come riporta ancora il "Financial Times", un ex banchiere senior, Dario Schiraldi, sta citando Deutsche Bank per 152 milioni di euro a Francoforte, mentre altri cinque ex manager hanno presentato cause presso l'Alta Corte di Londra chiedendo centinaia di milioni di sterline di risarcimento danni.