Nominata, per decisione di Kering, presidente e amministratrice delegata del marchio italiano, deve invertire il trend negativo di ricavi. Con uno scenario macroeconomico e geopolitico che non aiuta
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Cambio al vertice di Gucci. Francesca Bellettini è stata nominata presidente e amministratrice delegata del marchio per decisione di Kering, il conglomerato della moda che controlla anche Balenciaga e Bottega Veneta. L'ex vicedirettrice generale del gruppo prende il posto di Stefano Cantino, che ha lasciato l'incarico dopo soli nove mesi. È il primo importante cambiamento di gestione sotto il nuovo Ceo del gruppo, Luca de Meo, a cui Bellettini riporterà direttamente.
Soprannominata da Le Monde "donna da un miliardo di dollari", Bellettini nasce a Cesena il 18 aprile 1970. Studia Economia e Gestione d'impresa all'Università Bocconi di Milano, passando anche cinque mesi all'Università di Chicago. Poi si trasferisce a New York e Londra, dove lavora come investment banker. Entra poi nella divisione Business planning and development di Prada e, successivamente, viene nominata Operations manager per Helmut Lang. Fa il suo ingresso in Kering nel 2003 in qualità di Strategic planning director e Associate worldwide merchandising director di Gucci. Nel 2008 passa in Bottega Veneta, dove nel 2010 diventa Worldwide merchandising e Communications director. Nel 2013 diventa presidente e Ceo di Saint Laurent. Nel 2023 viene nominata Deputy Ceo dell'intero gruppo, con responsabilità dello sviluppo dei brand. Ora, a settembre 2025, il nuovo ruolo in Gucci. Con la nomina di Bellettini viene contestualmente eliminata la carica di viceamministratore delegato di Kering, che era anche di Jean-Marc Duplaix. Quest'ultimo continuerà a ricoprire il ruolo di direttore operativo del gruppo francese della moda e del lusso, affiancando de Meo nello sviluppo e nella gestione della sua organizzazione.
Per Gucci si tratta di un cambio repentino, anche se nell'aria come quello che a febbraio ha portato all'avvicendamento tra Sabato De Sarno e Demna alla guida creativa della maison del lusso fiorentino. "In questo momento cruciale, intendo costruire un'organizzazione più snella e chiara, con i migliori talenti alla guida delle nostre maison", ha detto de Meo. "A Gucci, in qualità di brand di punta del nostro gruppo, deve essere riservata la massima attenzione, e Francesca, una delle professioniste più esperte e rispettate del settore, porterà la leadership e l'eccellenza nell'esecuzione necessarie per riportare il marchio al livello che merita", ha aggiunto. "Sono veramente onorata di assumere la diretta responsabilità di Gucci, una delle maison di lusso più iconiche al mondo", ha affermato Bellettini dopo la nomina. "Sono entusiasta di lavorare sotto la guida di Luca de Meo, la cui visione innovativa e dirompente ci ispira a superare ogni confine. Non vedo l'ora di affrontare questa nuova sfida insieme a tutto il team di Gucci e al fianco di Demna, del quale ho sempre ammirato la creatività", ha sottolineato la nuova Ceo.
La mossa dell'ex numero uno di Renault, appena entrato in carica in Kering, fa parte della strategia con cui punta a risanare i conti, che dipendono in buona parte da Gucci. Del resto, l'inizio del 2025 per Kering è stato decisamente in salita: il primo trimestre si è chiuso con ricavi in calo del 14% a 3,883 miliardi di euro, contro i 4,09 miliardi stimati dal consensus Bloomberg. Il dato ha confermato le difficoltà del gruppo del lusso, zavorrato - appunto - dalla performance negativa di Gucci, che era scesa del 25% a tassi comparabili a 1,571 miliardi, con un crollo sia nel retail diretto (-25%) sia nel canale wholesale (-33%). Non è andata meglio per Kering nel secondo trimestre, con un calo del 15% dei ricavi trimestrali, al di sotto delle attese del mercato. Le vendite sono scese a 3,7 miliardi di euro, sotto il consensus di Visible Alpha che vedeva un calo del 13%. Non bene anche la stessa Gucci, che ha registrato vendite per 1,46 miliardi di euro con un calo del 25% rispetto al 2024, contro le attese degli analisti che indicavano un calo del 24%. Lo scenario macroeconomico e geopolitico non aiuta a disegnare prospettive più rosee, ma Kering continua a puntare sul suo marchio di punta.
Gruppo del lusso globale nato da una storia familiare e imprenditoriale, Kering riunisce un insieme di maison dell'alta moda, dell'abbigliamento, della pelletteria, della gioielleria, dell'occhialeria e delle fragranze: Gucci, Saint Laurent, Bottega Veneta, Balenciaga, McQueen, Brioni, Boucheron, Pomellato, Dodo, Qeelin, Ginori 1735, oltre a Kering Eyewear e Kering Beauté. Ispirate dalla loro storia e dal loro patrimonio creativo, le maison del gruppo concepiscono e realizzano prodotti improntati all'eccellenza, lo sviluppo sostenibile e la cultura. Una visione che si esprime anche nella firma del gruppo: "Creativity is our Legacy". Nel 2024, Kering contava circa 47mila collaboratori e vendite pari a 17,2 miliardi di euro.