dattoli: "chi già lavora non può ignorare AI"

Perché investire nella formazione digitale conviene: i settori su cui puntare

"Il mercato non cerca più solo esperti di tecnologia, ma professionisti che sappiano utilizzare l'intelligenza artificiale per aumentare la propria produttività", spiega Davide Dattoli di Talent Garden

di Giuliana Grimaldi
01 Set 2025 - 06:00
 © Istockphoto

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Un baratro sempre più profondo è quello che esiste ormai tra le esigenze delle imprese e le competenze reali dei dipendenti. I titoli dei giornali sulle difficoltà dei datori di lavoro nel trovare certe figure non fanno più scalpore: secondo ManpowerGroup, il 76% delle aziende italiane fa fatica a reperire figure con skills tecnologiche aggiornate.

Non si tratta più di imparare a usare un computer o navigare su internet, però. La rivoluzione dell'intelligenza artificiale, l'automazione dei processi e la digitalizzazione accelerata post-pandemia hanno creato nuove professioni e trasformato quelle esistenti. Chi investe oggi nella formazione digitale si posiziona in un mercato del lavoro che premia le competenze specifiche, garantendo un vantaggio competitivo tangibile.

Studiare anche dopo che si è finito di studiare, aggiornare la propria cassetta degli attrezzi attingendo anche da settori lontani dalla facoltà scelta a 18 anni, tenersi al passo con letture, seminari e piattaforme online è diventato l'investimento con il miglior rapporto costi-benefici per la crescita professionale. Ma quali sono i settori che stanno davvero assumendo? E su quali competenze puntare per essere competitivi?

Il paradosso del 2025: meno sviluppatori, più professionisti digitali

 Davide Dattoli, esperto di digitale, fondatore e presidente esecutivo di Talent Garden, offre una prospettiva chiara su questo fenomeno: "Se prendiamo in esame il numero di sviluppatori software richiesti, vale a dire i profili più digitali, a livello globale il numero di assunzioni è diminuito di quasi il 30% nel 2024. Mentre è aumentata enormemente la richiesta di formazione professionale, cioè la formazione per chi già lavora e capisce che deve inserire all'interno del proprio lavoro maggiori competenze, soprattutto in fatto di AI".

Il mercato del lavoro sta subendo una profonda trasformazione. L'intelligenza artificiale ha democratizzato l'accesso alla tecnologia, rendendo possibile a chiunque ottenere risultati che in passato richiedevano competenze altamente specializzate. Di conseguenza, il focus si è spostato dagli esperti di tecnologia ai professionisti di qualsiasi settore che sappiano usare gli strumenti digitali per aumentare la propria produttività. Come afferma Davide Dattoli, "la tecnologia sta diventando sempre più accessibile a tutti, e richiede che tutti noi abbiamo le giuste competenze per saper utilizzare questi strumenti."

I settori e le competenze che guidano la rivoluzione

  Secondo i dati dell'Osservatorio Digital Innovation del Politecnico di Milano (2024), gli investimenti digitali in Italia sono in crescita: il settore è dato in espansione dell'1,5% nel 2025. Il dato più interessante? Sono le piccole e medie imprese a guidare la transizione, con un aumento degli investimenti del +3,7% per le piccole e del +4% per le medie. Questo mostra che anche le realtà più piccole stanno comprendendo l'importanza della digitalizzazione, concentrando i loro investimenti su Cybersecurity (31%), Cloud (25%) e tecnologie per l'Industria 4.0 (24%).

Questo scenario genera un'enorme richiesta di nuove competenze. I dati di Unioncamere-ANPAL per il periodo 2024-2028 indicano che serviranno circa 920mila nuovi professionisti per gestire tecnologie avanzate come Cybersecurity, Cloud Computing, Big Data e Intelligenza Artificiale.

La grande difficoltà a trovare talenti

 Il mercato del lavoro è pronto ad assorbire queste figure che oggi scarseggiano. Secondo i bollettini mensili del Sistema informativo Excelsior di Unioncamere e Anpal (agosto 2025), le imprese prevedevano di attivare circa 335mila contratti ad agosto e oltre 1,4 milioni nel trimestre agosto-ottobre. Tuttavia, il divario tra domanda e offerta di figure specializzate persiste.

Questo è un chiaro segnale che il sistema formativo e la formazione interna alle aziende faticano a tenere il passo con le nuove esigenze. Qui si inserisce l'opportunità per chi decide di investire nella formazione digitale.

Marketing, HR e Design: i tre settori della rivoluzione

 Davide Dattoli identifica tre settori che stanno vivendo una trasformazione particolarmente marcata e che sono tra quelli con maggiore richiesta di aggiornamento digitale: Marketing, Risorse Umane e Design. "Questi tre mondi sono i più impattati perché sono lavori molto legati ai servizi, dove l'intelligenza artificiale sta proprio cambiando il modo di lavorare, costruire contenuti, pianificare e gestire in generale le operazioni," spiega Dattoli.

Nel Marketing Digitale, l'intelligenza artificiale generativa non è più solo uno strumento, ma un acceleratore di produttività. Ha reso possibile creare contenuti, analizzare dati e automatizzare campagne a una velocità un tempo inimmaginabile. Di conseguenza, le competenze più richieste non sono quelle di chi sa usare un software, ma di chi sa guidare l'AI, con figure specializzate in prompt engineering, marketing automation e analisi predittiva dei dati.

Anche il mondo delle Risorse Umane sta vivendo una duplice evoluzione. L'automazione dei processi amministrativi, come la gestione di presenze e buste paga, libera i professionisti dalle attività più ripetitive. Questo permette loro di concentrarsi su aspetti strategici, più legati all'essere umano. La richiesta si sposta verso figure capaci di padroneggiare la People Analytics per prendere decisioni basate sui dati e la progettazione della Employee Experience per costruire ambienti di lavoro più efficaci. In questo scenario, chi sa integrare l'AI nel proprio lavoro vede crescere notevolmente responsabilità e retribuzione.

Infine, il Design si è evoluto da disciplina puramente estetica a vera e propria scienza dell'esperienza utente. Oggi, i designer utilizzano l'AI non solo per generare concept e prototipi, ma per testare l'usabilità e personalizzare interfacce utente su larga scala. Il valore aggiunto dell'essere umano si concentra sulla visione strategica e l'empatia che nessuna macchina può replicare. Le competenze più premiate dal mercato sono quelle di chi padroneggia l'UX/UI design, il design thinking e gli strumenti di prototipazione rapida.

L'uso di strumenti digitali come ChatGPT, Claude, Copilot, Gemini, Midjourney e altri è diventato indispensabile. La produttività non è più una questione di ore lavorate, ma di efficienza nell'utilizzo degli strumenti giusti.

L'investimento più intelligente

 Investire nella formazione digitale è il modo più efficace per garantirsi un presente e un futuro professionale solido. Un corso specialistico di pochi mesi può tradursi in un aumento salariale che ripaga l'investimento iniziale in meno di un anno. "Sempre di più i lavori si evolvono e si vanno a evidenziare professioni che diventano più importanti e altre che di fatto vengono totalmente automatizzate," conclude Dattoli. La formazione generalista ha perso valore a favore di quella verticale su nicchie specifiche. "Su questo abbiamo visto un aumento molto rilevante delle iscrizioni ai nostri percorsi professionali, che ti permettono in tre-quattro mesi di apprendere quanto davvero serve nei lavori contemporanei".

In un mondo dove il talento sta nell'essere poliedrici e flessibili, la formazione digitale diventa un ascensore sociale che permette di accedere a mercati del lavoro globali e a ruoli altamente remunerativi. L'investimento non è solo economico, ma personale: un modo per rimanere curiosi, appassionati e padroni del proprio destino professionale.

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