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Georgatos, attacco all'Italia

"Qualcuno prendeva pillole e iniezioni"

Grigoris Georgatos, ex terzino sinistro dell'Inter, lancia un attacco al calcio italiano, riferendosi alla sua esperienza con la maglia nerazzurra.

"Ho visto giocatori prendere pillole e fare iniezioni - ha detto al quotidiano Ethno Sport - ma l'Inter non centrava nulla, c'erano gruppi di persone che fornivano i giocatori". Immediata la smentita di Facchetti: "Georgatos si assumerà la responsabilità di ciò che ha detto".

Un'attacco pesante, diretto al calcio italiano e, in particolare, a qualche suo compagno di squadra nell'avventura all'Inter, nelle stagioni 1999/2000 e nel 2001/2002. "In Italia c'era chi prendeva pillole e si faceva iniezioni", ha detto il greco, chiaro riferimento al possibile uso di doping o sostanze proibite per migliorare le prestazioni in campo.
"Io non ho mai fatto uso di anabolizzanti nella mia carriera - prosegue Georgatos - ma ho visto alcune cose ed ho capito cosa stava accadendo". Il greco ha voluto più volte scagionare l'Inter: "Non c'entrava nulla. C'erano gruppi di persone che rifornivano i giocatori".

Nessun nome, ma un ritratto degli accusati: "Chi gioca per tanti anni ad alti livelli non ha bisogno di ricorrere agli anabolizzanti... chi gioca pochi anni e poi sparisce, invece...". Sono tanti i compagni di squadra che ha incontrato Georgatos nella doppia avventura nerazzurra, alcuni dei quali ancora nella rosa della squadra di Mancini. Uno che non c'è più (forse potrebbe tornare) è Ronaldo, l'unico di cui parla direttamente: "Mai preso niente al cento per cento".

Immediata la replica dagli ambienti nerazzurri. E' il presidente Giacinto Facchetti a smentire quanto dichiarato da Georgatos: "Dalle presunte e per vero anche confuse dichiarazioni di Georgatos, l'unica cosa chiara che emerge è la totale estraneità dell'Inter a questa vicenda. E' lui stesso a ribadirlo nell'unico passaggio circostanziato di quanto ci viene riportato dalla Grecia. Georgatos dovrà assumersi la responsabilità di quanto abbiamo letto, anche perchè tutti sanno, lui fra questi, che all'Inter il doping non era, non è e non sarà mai tollerato".