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Mick Jagger: "Darò il mio tesoro da 500 milioni di dollari in beneficenza, ai miei figli non serve"

Si tratta dei presumibili ricavi derivanti dalla vendita del catalogo post 1971 dei Rolling Stones

Mick Jagger: "Darò il mio tesoro da 500 milioni di dollari in beneficenza, ai miei figli non serve" - foto 1
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Mick Jagger ha lasciato intendere che preferirebbe lasciare il suo "tesoro" di 500 milioni di dollari, ovvero la sua parte di ricavi dalla vendita del catalogo dei Rolling Stones, in beneficenza invece che ai suoi figli.

"Non ne hanno bisogno per vivere, meglio far del bene al mondo", ha detto il rocker, 80 anni in un'intervista al Wall Street Journal.

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Una famiglia numerosa

  Di figli Mick Jagger ne ha ben otto, il più piccolo è Deveraux, che ha appena 6 anni (compirà i 7 a dicembre), mentre la più grande è Karis, che ne compirà 53 a novembre ed è la figlia, che il musicista ha avuto con l'attrice Marsha Hunt. Poi c'è la secondogenita Jade, 51 anni, avuta con l'ex moglie Bianca Jagger.

Il frontman degli Stones ha avuto poi quattro figli dall'attrice Jerry Hall, le figlie Elizabeth, 39 anni, e Georgia May, 31, così come i figli James, 38, e Gabriel, 25. Nel 1999, Lucas, 24 anni, è nato durante una relazione con la modella Luciana Gimenez.  Nel 2016 ha avuto il suo figlio più piccolo, Deveraux, dalla coreografa ed ex ballerina Melanie Hamrick.

Jagger in realtà non ha al momento nessuna intenzione di vendere la sua parte di diritti sul catalogo post 1971 della band, che include molti dei loro singoli più importanti, come "Satisfaction", "Paint it Black" e "Jumpin Jack Flash", ma ci ha tenuto a sottolineare che "i soldi legati alla sua musica non avranno alcun impatto sulla sua famiglia".

 

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I diritti sul catalogo

  La band assunse il contabile Allen Klein per stabilizzare le proprie finanze negli anni '60. Klein aveva lavorato con i Beatles e i Kinks e negoziato un accordo redditizio per gli Stones con la Decca, ma quando la partnership finì riuscì a mantenere la proprietà del loro catalogo per gli anni in cui li gestì, dal 1965 al 1970.

Gli Stones ricevettero milioni di sterline in royalties, ma non tanto quanto ne avrebbero guadagnati se avessero posseduto il catalogo a titolo definitivo.

 

 

Tante le star della musica che hanno venduto i diritti delle loro opere negli ultimi anni, tra cui Bruce Springsteen, Paul Simon e Sting.

 

 

Intelligenza artificiale

  Anche se Mick potrebbe sembrare preoccupato di cosa accadrà ai suoi soldi una volta che se ne sarà andato, il frontman ha recentemente affermato che la musica dei Rolling Stones potrebbe durare molto più a lungo di loro stessi, grazie all'intelligenza artificiale applicata all'industria musicale. E ha citato l'enorme successo degli Abba con il loro concerto virtuale Abba Voyage, che vede gli "Abba-tars" raffigurare i cantanti così come apparivano nel periodo di massimo splendore degli anni '70.


Jagger non ha escluso la possibilità di un "tour postumo" con avatar AI che raffigurino se stesso e i suoi compagni di band sul palco.

 

 

Il nuovo album

  Intanto però la band guidata da Jagger non si ferma. I Rolling Stones hanno infatti lanciato il loro nuovo album, "Hackney Diamonds", in uscita il 20 ottobre. Si tratta del primo lavoro di inediti della storica band in 18 anni. Lo hanno annunciato Mick Jagger, Ronnie Woods e Keith Richards in una conversazione con Jimmy Fallon in diretta YouTube da Hackney, nell'East London. Due tracce dell'album erano state registrate quando il batterista Charlie Watts era ancora vivo. "Il tono dell'album è 'angry' (arrabbiato), ma ci sono anche canzoni d'amore", ha detto Mick. I tre Stones superstiti hanno poi presentato il primo brano dell'album, il 24esimo della band e il primo in 18 anni, che si intitola per l'appunto "Angry".

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