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Jobs Act, il Colle: "È un passo avanti ma resta ancora molto da fare"

I sindacati, intanto, si preparano a dar battaglia: il leader della Cgil, Susanna Camusso, annuncia che la manifestazione del 25 ottobre è solo il primo passo. E Maurizio Landini, della Fiom, sottolinea che per lo sciopero generale "il problema è quando, non se"

venezia 71, giorgio napolitano
ansa

"Naturalmente è un passo in avanti in un quadro di riferimento che contiene molti altri elementi da coltivare". Lo ha detto il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, a chi gli chiedeva come giudicasse la fiducia al Senato sul Jobs act. "La penso, come sempre, come il presidente della Repubblica: c'è ancora molto molto da fare, non solo sul lavoro ma anche sul fisco e la P.a.", ha replicato il premier Matteo Renzi.

I sindacati, intanto, si preparano a dar battaglia contro il provvedimento. Susanna Camusso, leader della Cgil, annuncia che "la manifestazione del 25 ottobre è una prima tappa di una mobilitazione che cresce e che determinerà le condizioni per uno sciopero generale". Mentre il segretario generale della Fiom Cgil, Maurizio Landini, è ancora più chiaro: "La prossima settimana sarà importantissima, dobbiamo far riuscire la manifestazione del 25 ottobre a Roma. E poi c'è lo sciopero generale, per il quale c'è solo un problema di data da stabilire, non è in dubbio che si farà. Penso che nel mese di novembre dovrà essere messo in campo".

Contro il Jobs Act, spiega Landini, la Fiom è "pronta a tutto", perché "se non si fa un c.... sappiamo come va a finire. Nnon l'ho sparata grossa sull'occupazione delle fabbriche, so cosa vuol dire farlo, ma dobbiamo contrastare una logica padronale della politica che dice 'facciamo quello che vogliamo e lo possono fare anche le imprese'. Il gioco non si fa solo in Parlamento, ma anche nei luoghi di lavoro, nelle piazze e nelle scuole".

Il parlamentare di Sel ed ex sindacalista della Fiom Giorgio Airaudo, invece, ha annunciato che il gruppo ha chiesto un incontro al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per "valutare la costituzionalità della delega contenuta nel Jobs Act".