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Nucara: "Il Pri resta col Pdl"

Tgcom ha intervistato il segretario

Manovre al centro, congresso ed elezioni regionali.

In questi giorni di movimenti di Palazzo, il partito Repubblicano “resta dov’è, alleato con Berlusconi con cui abbiamo fatto un accordo e nelle cui liste siamo stati eletti”, dice al Tgcom il segretario Francesco Nucara. “Lo facciamo convinti perché siamo rimasti autonomi”. "Il fronte nazionale di Casini? Propaganda elettorale e Rutelli non convince".

Segretario, però non tutti la pensano come lei...
“Guardi, a parte Giorgio La Malfa che vorrebbe passare con Rutelli e una enclave nella zona di Ravenna che vuole stare col Pd, non ci sono ripensamenti sul territorio. Poi si vedrà al congresso. Noi pensiamo di restare alleati del Pdl”.

Quindi voi non rispondete alle sirene di Rutelli?
“No, anche perché quello che La Malfa non chiarisce è se il Pri si debba sciogliere dentro il partito di Rutelli o meno. Noi vogliamo restare autonomi, è la nostra storia. Se avessimo voluto sciogliere il partito lo avremmo fatto nel Pdl, il che ci sarebbe convenuto decisamente di più.

A proposito di rimescolamenti, come lo vede il “Fronte nazionale” di Casini?
“Secondo me è solo propaganda per le elezioni Regionali. Il problema di Casini è contrapporre un eventuale governo parlamentare alla possibilità di Berlusconi di giocare la carta delle elezioni anticipate, ma poi lo voglio vedere a governare con Di Pietro”.

Quindi alleati col Pdl senza mal di pancia? Nemmeno sui temi della laicità?
“Quel poco di laicità che c’è in Parlamento si trova nel Pdl, penso oltre a noi a Della Vedova o altri. Vede, la laicità è un valore dello spirito, dopo viene la politica. Non si può pensare che la Chiesa si faccia le leggi da sola, ci deve essere una mediazione. Le leggi devono valere per tutti e il Pri si darà da fare in Parlamento.

Cosa pensa delle dichiarazioni di Berlusconi a Bonn?
“Che un politico in una riunione del suo partito può dire quello che vuole. Non era una manifestazione ufficiale era una riunione di partito, il Ppe. Tocca ai suoi colleghi al limite criticare, non agli altri”. 

E dell'aggressione al premier in Piazza Duomo?
"Esprimo la mia più completa solidarietà politica e personale a Silvio Berlusconi per la vile aggressione di cui è stato vittima. "E' stato creato ad arte un clima infame che se non verrà fermato drasticamente, porterà ad ulteriori gravi episodi di violenza. Vi sono partiti irresponsabili che lo alimentano".

Torniamo al congresso, quando lo fate?
“Sicuramente dopo le Regionali. Quella sarà la sede per decidere dove andare. Noi abbiamo due deputati eletti col Pdl e due senatori col Pd. E’ giunto il momento di mettere al centro della nostra politica il progetto di creare una aggregazione liberaldemocratica che in Italia ancora non esiste”.

E come la mette col Pdl?
“Il mio sogno è che Berlusconi venga al congresso e dica di essere un liberal-democratico. Debbo mutuare da Ugo La Malfa: 'la politica si fa con atti cui seguono fatti. Senza questi ultimi sono solo chiacchiere'. Quello dell’aggregazione Liberaldemocratica deve essere innanzitutto una questione culturale, specialmente nel Mezzogiorno”.
Sergio Bolzoni