Quirinale, cerimonia in ricordo vittime
"L'Italia non può e non vuole dimenticare: non perché ci anima il risentimento, ma perché vogliamo che le tragedie del passato non si ripetano in futuro". Sono le parole del presidente della Repubblica Ciampi durante la cerimonia per "Il giorno del ricordo" al Quirinale. Una cerimonia durante la quale sono stati insigniti alcuni parenti delle vittime delle foibe del secondo dopoguerra.
Alla cerimonia hanno partecipato tra gli altri il vicepremier Gianfranco Fini (che ha ricordato la battaglia della destra per il ricordo del sacrificio dei connazionali istriani), il ministro della Difesa Antonio Martino, il ministro per gli Italiani nel mondo Mirko Tremaglia, il leader dei Ds Piero Fassino e l'esponente della Margherita Willer Bordon.
L'importanza del Giorno del Ricordo istituito "con decisione pressoche' unanime del Parlamento per conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle Foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della piu' complessa vicenda del confine orientale". Il Capo dello Stato avverte che l'incontro "non ha valore puramente simbolico ma testimonia la presa di coscienza dell'intera comunita' nazionale".
"L'Italia non puo' e non vuole dimenticare: non perche' ci anima il risentimento -spiega significativamente Ciampi- ma perche' vogliamo che le tragedie del passato non si ripetano in futuro". Ciampi, nel suo intervento, sottolinea l'importanza della memoria e difende l'Europa. "Il riconoscimento del supplizio patito - dice il capo dello Stato - e' un atto di giustizia nei confronti di ognuna di quelle vittima, restituisce le loro esistenze alla realta' presente perche' le custodisca nella pienezza del loro valore, come individui e come cittadini italiani".
"L'evocazione delle loro sofferenze e del dolore di quanti si videro costretti ad allontanarsi per sempre dalle loro case in Istria, nel Quarnaro e nella Dalmazia - aggiunge - ci unisce oggi nel rispetto e nella meditazione". La cerimonia di oggi al Quirinale e', sottolinea il presidente della Repubblica, "per onorare le finalitaui si conserva e si rinnova la memoria degli italiani "e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra".
"La memoria - afferma Ciampi - ci aiuta a guardare al passato con interezza di sentimenti a riconoscerci nella nostra identita', a radicarci nei suoi valori fondanti per costruire un futuro nuovo e migliore". Il presidente della Repubblica parla anche di Europa e ricorda che nel '900 "L'odio e la pulizia etnica ne sono stati l'abominevole corollario". Punta il dito contro i regimi dittatoriali "portatori di perverse ideologie razziste" che scatenarono la seconda guerra mondiale. Ma l'Italia "riconcilia nel nome della democrazia" e ricostruita ha poi "identificato il proprio destino con quello di una Europa che si e' lasciata alle spalle odii e rancori". decidendo di costruire il proprio futuro sulla collaborazione fra i popoli.
"In questa Europa di fratellanza e di pace - prosegue Ciampi - le minoranze non sono piu' vittime di divisioni e di esclusione, ma sono fonte e simbolo di rispetto e di arricchimento reciproco, di dialogo e di costruttiva collaborazione. Animata da questo spirito l'Italia ha rafforzato e il proprio impegno per favorire il processo di rinascita e di riaffermazione dei diritti delle minoranze italiane in Slovenia e Croazia in base ai principi a cui debbono attenersi tutti i paesi membri dell'Unione Europea".
"Il nostro europeismo - conclude il capo dello Stato - non nega, anzi rafforza l'amore per la patria radicato negli ideali del risorgimento che ci hanno trasmesso, insieme alla ritrovata coscienza dell'unita' nazionale, il sentimento profondo di fraternita' fra tutte le nazioni libere e indipendenti".