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Napolitano: "La nascita dei governi Monti e Letta non per mio capriccio"

"I loro nomi sono stati indicati nel corso delle consultazioni", spiega. Ho agito così "per evitare che si precipitasse verso le elezioni anticipate". Intanto la Lega vuole ancora le sue dimissioni

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La nascita dei governi presieduti da Mario Monti ed Enrico Letta sono stati descritti come "quasi inventati per capriccio del presidente della Repubblica". Una ricostruzione falsa, poiché, precisa Giorgio Napolitano, non si tratta di nomi diversi da quelli indicati "nel corso delle consultazioni". E sottolinea anche di aver dovuto prendere iniziative "per dare governi all'Italia, per evitare che si precipitasse verso le elezioni anticipate".

Il Capo dello Stato, parlando agli eurodeputati italiani a Strasburgo, ha ripercorso le crisi degli ultimi anni sottolineando come "le politiche restrittive, con conseguenze gravemente recessive, sono cominciate ben prima dell'arrivo di Monti". "Io ho registrato - ha aggiunto - quello che accadeva, anche con fenomeni corposi di distacco di gruppi parlamentari".

"Carceri, Italia potrebbe pagare cifre enormi" - Nel corso del suo intervento a Strasburgo, Napolitano ha affrontato anche la questione carceri. "Se non si daranno risposte alla sentenza della Corte dei Diritti umani sullo stato delle carceri - ha detto - saranno accolti tutti i ricorsi dei detenuti e lo Stato italiano sarà condannato a pagare cifre enormi, si tratta di centinaia e centinaia di milioni di euro".

"Austerità non regge, andare ad una svolta" - Come già aveva fatto nel discorso all'Europarlamento di martedì, il Capo dello Stato, parlando agli eurodeputati italiani, è tornato a chiedere la fine dell'austerity. "La politica di austerità ad ogni costo, a tappe forzate, non può più reggere. Bisogna andare ad una svolta. Occorre un cambiamento di rotta".

"Chiedere dimissioni? Diritto innegabile" - "E' un diritto che non si nega a nessuno". Così il presidente della Repubblica ha replicato ai giornalisti che gli chiedevano cosa ne pensasse della richiesta di sue dimissioni avanzate dalla Lega all'Europarlamento.

La Lega non arretra - Stretta di mano, ma nessun passo indietro, tra il segretario della Lega, Matteo Salvini, e Napolitano, di cui la Lega chiede ancora le dimissioni. "Dal punto di vista personale, nessun rancore ma chi continua a difendere l'indifendibile, questa Europa e questo euro, non può rappresentare i cittadini italiani. Il problema non è mai stato il Capo dello stato, ma chi continua a difendere un'Europa che ci sta massacrando", ha detto Salvini.